Pirandello trovò ispirazione in un disegno di una rivista per il suo Enrico IV. Vide la riproduzione di una cavalcata e immaginò un uomo che, dopo una brutta caduta da cavallo, credeva di essere un re. Da quellidea nacque uno dei testi più importanti del teatro italiano che, per la regia di Roberto Guicciardini, debutta questa sera (fino all11 marzo) al teatro Valle. Sarà lattore Sebastiano Lo Monaco a vestire i panni del folle signore convinto di essere Enrico IV. Lo Monaco è stato definito «attore pirandelliano per eccellenza», ma a lui, spirito libero del teatro italiano, le definizioni vanno strette. Così declina il complimento pur ammettendo che ha dedicato gran parte della sua carriera alla drammaturgia dellautore di Girgenti. «Dal 92 a oggi ho portato in scena cinque lavori pirandelliani (tra cui Così è se vi pare, Questa sera si recita a soggetto e Sei personaggi in cerca dautore)- spiega Lo Monaco -. Enrico IV rappresenta un vero e proprio capolavoro del 900. La critica straniera lo considera da sempre lAmleto italiano. Pirandello è un genio assoluto che attraverserà i secoli».
Seppur allestero Pirandello venga spesso considerato uno Shakespeare dei giorni nostri, cè da dire che in Italia si è tentato di «ridimensionare» la sua figura. «Nel nostro Paese si tende a denigrare chi ha talento. Mentre allestero gli autori vengono esaltati, noi, i nostri, li demoliamo», dice Lo Monaco. Perché? viene da chiedersi, e lattore siciliano tenta una risposta: «Colpa della stupidità di chi non sa riconoscere i valori oggettivi. Il valore della vita è scritto nei libri. E i libri ce li danno i grandi autori». Tra Lo Monaco e Enrico IV cè in realtà unaffinità elettiva. Lattore vede in qualche modo se stesso nel personaggio che interpreta: «Enrico IV è un testo che mi appartiene perché tratta anche dellautoesclusione dal mondo - racconta Lo Monaco -. Quando il personaggio rinsavisce non riesce a reintrodursi nel mondo. Ho passato un periodo di depressione che mi ha spinto ad autoescludermi dal mondo. Dunque per me interpretare Enrico IV non significa fingere, ma raccontare al pubblico una mia verità».
Per Lo Monaco il teatro è una grande passione, che dura da quasi trentanni.
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