Roma

Pisoniano, che festa per il palato

Loredana Gelli

Alla scoperta della natura e dei sapori tipici della florida Valle dell’Aniene. Fagioli con le cotiche, quadrucci e fagioli, panini con porchetta e salsicce. È il tour de force gastronomico che ci propone, in questo fine settimana, uno dei paesini più graziosi della IX Comunità Montana del Lazio, Pisoniano. Le sagre da queste parti sono ricorrenti e davvero golose, tanto che per l’ultimo week end di ottobre già si annunciano pizzocchi, broccoletti e salsicce e bruschette con olio novello. Il paese sorge su un’amena collina che è la propaggine del monte San Paolo, situato fra il colle Celeste e i monti Prenestini, alle falde del monte Guadagnolo. Qui troviamo il celebre santuario mariano della Mentorella al quale si può arrivare attraversando un bellissimo bosco misto di querce e lecci, punto d’incontro di vari percorsi naturalistici che partono da Capranica, Guadagnolo, Ciciliano. Questo percorso, dedicato a Papa Wojtyla è meta di numerosi pellegrinaggi.
All’altezza di una grossa rupe a picco sulla valle del fiume Giovenzano, si trova la chiesette settecentesca della Madonna della Neve. Una leggenda narra che la chiesa fu edificata dall’imperatore Costantino. Il posto, oltre a essere uno dei più panoramici della zona, è preferito dagli appassionati di bird-watching per la presenza di numerose specie di rapaci che nidificano tra le rocce. La maggior parte degli storici affermano che l’origine del nome derivi dalla famiglia romana Pisonia, stirpe di Caio Calpurnio Pisone, uno dei personaggi implicati nella congiura contro Nerone. Più precisamente, Pisoniano trae origine dalla villa, situata nella località attualmente chiamata «Rotte» (Le Grotte), in cui trovò rifugio il famoso console subito dopo l’attentato. La presenza di questa abitazione dette il nome di Vicus Pisonis a tutto il nucleo abitato ivi esistente costituito dalla villa patrizia e dagli alloggi annessi che ospitavano gli schiavi e il personale. Dopo varie vicende il feudo fu ceduto dal contestabile Marcantonio Colonna alla famiglia Massimi che, a sua volta lo passò ai Theodoli. Il paese conserva molte testimonianze della sua storia, alcune di notevole interesse storico-artistico: la chiesa di San Paolo, costruita sul fondamento di una antica chiesa della quale restano frammenti di stucco e l’immagine della Madonna del Rosario; la chiesa di Santa Vittoria dedicata alla protettrice di Pisoniano, risalente al VI secolo ed edificata nel luogo dove la santa, membro di un’influente famiglia romana, dimorò insieme alla sorella Anatolia durante le persecuzioni di Decio. Il luogo, inoltre, sembra coincidere con quello del ritrovamento, nell’XI secolo, della preziosa tavola rappresentante la santa, raro esempio di pittura romana.

Oltre all’interessante museo della canapa, allestito in un’antica casa del Seicento, appena fuori il paese, in direzione della Selva, sorge il Parco Botanico «Fontana del Casale», un vero e proprio monumento naturale ricco di preziose e diverse specie botaniche, tra cui prevalgono querce, la roverella e molti esemplari di carpino nero e acero campestre.

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