La pista ciclabile? Congestiona il traffico e va già in pezzi

Le lastre del cordolo divelte e abbandonate in strada Ira dei commercianti: «Il Comune riveda il progetto»

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Immaginiamo che si rompa un metro di cordolo in cemento alto 17 centimetri e largo 50. E che poi se ne rompa un altro. E infine un terzo. Sono tre blocchi di cemento larghi un metro che intralciano la carreggiata. Ora prendiamo atto che è successo davvero. La pista ciclabile di corso Buenos Aires, appena conclusa la prima tranche dei lavori, sta già perdendo i pezzi. Le tre lastre di cemento si sono staccate dal cordolo protettivo all'altezza con via Pergolesi, ieri due di questi ingombravano addirittura il passaggio pedonale mentre uno è stato trascinato sul marciapiede. Costava troppo rimuoverli? Ripararli? Se lo chiedono il coordinamento dei comitati che ha segnalato il disagio e i commercianti del corso, molti dei quali non hanno accettato di buon grado l'intervento sulla viabilità. «Ma qui è questione di degrado - si lamenta una signora ferma al semaforo - tutto si rompe ma abbandonare i cocci in mezzo alla strada è un'incuria pari a quella di chi distrugge».

Ci si chiede se ci siano stati incidenti a giustificare la rottura del cordolo. Protezione che appare disallineata anche in altri punti del corso. «Gli scontri in Buenos Aires sono all'ordine del giorno - testimonia Gabriel Meghnagi presidente della Rete associative vie della Confcommercio - ieri facevano fatica a passare le ambulanze. Non abbiamo nulla in contrario alle piste ciclabili è su questa strada che andavano evitate. Ora c'è sempre traffico, le auto sono perennemente incolonnate, le piste ciclabili, invece, vuote. Spero che il sindaco Sala se ne renda conto. Oggi verrà qui per l'inaugurazione delle luminarie, glielo faremo notare». I commercianti affermano che neppure i taxi accolgono volentieri le chiamate con sosta in corso Buenos Aires «perchè non sanno dove mettersi. Ci chiedono di far spostare i clienti nelle vie limitrofe. Non si potevano prevedere prima questi disagi?». Ci fanno notare che la pista è protetta e ampia ma la sicurezza è un'altra cosa: i paletti sistemati nel mezzo della pista (posizionati per evitare le soste selvagge) sono in effetti ostacoli pericolosi, così come le aree di scarico e carico: i ciclisti devono tenere sempre gli occhi bene aperti ed evitare di correre. «Il commercio sta soffrendo - ha aggiunto Gabriel Meghnagi - Tre vetrine del corso hanno chiuso in questo periodo, non so se sia l'effetto della ciclabile, di certo non si va a fare shopping in metropolitana. Mi auguro che l'amministrazione ci ripensi, dica abbiamo provato e faccia tesoro degli errori. Meglio: che restituisca una delle due corsie alla strada. Avremo meno ingorghi e meno smog».

Di fatto, sulla

ciclabile di Buenos Aires, si è appena conclusa la prima tranche di lavori. A breve dovrebbe partire l'allargamento dei marciapiedi per creare un grande boulevard pedonale e la riasfaltatura della ciclabile in pasta rossa.

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