Così il Comune in rosso premiava i suoi dirigenti: altra beffa per i romani

Duecentonove manager su 212 ricevevano incentivi: Marino stanzia 4 milioni nel 2014. L'ex ad di Eur Spa, Mancini, ha intascato un bonus di 63mila euro

Così il Comune in rosso premiava i suoi dirigenti: altra beffa per i romani

Roma - Per la procura, Roma è un Comune infiltrato, imbottito di corrotti, di malaffare e di pericolosi contatti con la mafia. Ma per il Campidoglio, fino alla tempesta della grande inchiesta sul Mondo di mezzo di appalti e mazzette, era il regno dei premiati. Piovevano centinaia, migliaia di euro, per tutti. Non di tredicesime, ma di premi di risultato, che la «Relazione sulla performance» del Comune, l'ultima disponibile del 2013, «validata dall'organismo indipendente di valutazione il 23 settembre 2014», proclamava raggiunto con lode in molti settori, con punte superiori al 90%.

L'amministrazione condotta da Ignazio Marino ha stanziato per il 2014 oltre 4 milioni di euro di premi risultato per dirigenti e funzionari. Per l'esattezza 2 milioni, 800mila 14 euro destinati ai dirigenti e un milione 250mila euro ai funzionari. Per i primi la liquidazione dei premi non è ancora stata avviata, mentre per i secondi è in corso. Ecco la beffa per i romani: con le loro tasse hanno premiato una gestione dell'amministrazione che ora i magistrati definiscono quasi mafiosa. In base alle tabelle con i compensi di ciascun dirigente nel 2013, solo tre su 212, pecore nere, non hanno ricevuto premi. Duecentonove dirigenti premiati su 212 è una media altissima, da amministrazione marziana: alcuni hanno percepito una retribuzione maggiorata di quasi 30mila euro, in un caso si è superata quota 55mila euro. Mai, però, come uno dei record-men dei premiati, che tra l'altro è anche uno degli arrestati dell'inchiesta Mafia Capitale: l'ex ad di Eur Spa Riccardo Mancini ha ricevuto dalla partecipata del Comune lo scorso anno un bonus di risultato di 63mila euro.

Nella lista dei gratificati del Comune compaiono altri dirigenti coinvolti nelle indagini. Come Italo Walter Politano, solo indagato, ma comunque dimessosi dal ruolo di responsabile della Trasparenza. Ha ricevuto un premio di 19.244 euro. Il suo stipendio nel 2013, tra premio, retribuzione tabellare e di posizione è stato di 132.341 euro.

Come tutti i Comuni, anche Roma ha un settore delegato alla «misurazione e valutazione della performance». Fa capo al macro-settore Trasparenza, da cui si è appunto chiamato fuori il responsabile, come detto. E quest'ufficio ha steso una «Relazione sulla performance» che per il 2013 presenta risultati strabilianti. Il settore «Igiene urbana, decoro e manutenzione», quello più vicino alla municipalizzata Ama, ha ottenuto un punteggio fantastico: 95% dei risultati conseguiti. Nove e mezzo, quasi la perfezione.

Uno dei settori più coinvolti dall'inchiesta Mafia Capitale è stato quello legato all'accoglienza degli immigrati e alla gestione dei campi rom. Era su questo terreno che sguazzava il mondo delle cooperative, con appalti milionari, in testa la «29 giugno» di Salvatore Buzzi: obbiettivi raggiunti al 92,3%, certifica la «Relazione sulla Performance». Anche il comparto Manutenzione del territorio e ambiente, che gestisce il verde pubblico (altro punto di contatto con gli affari di Buzzi e dell'ex Nar Carminati) è stato promosso a pieni voti: l'82,5% degli obbiettivi prefissati sono stati conseguiti. Ai Lavori Pubblici, la fucina degli appalti, neanche a dirlo un voto di performance del 91,3%.

Il sistema dei «controlli interni» viene definito di buon livello: «a regime» il controllo sulla «regolarità amministrativa e contabile», «attivo ma in fase di perfezionamento» quello sulle società partecipate. Nell'introduzione della «Relazione sulla Performance 2013», si sottolineano gli sforzi del Comune per perseguire la trasparenza amministrativa e per dare battaglia alla corruzione grazie al «Programma Triennale della trasparenza e della legalità», al fine di promuovere, si legge, «la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità».

Da notare come la stessa relazione sottolinei che tra i requisiti per ottenere i premi vi è senza dubbio «l'osservanza delle disposizioni in materia di trasparenza e di legalità». E così sono arrivati regali per quattro milioni.

 

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