Adesso c'è un Weinstein anche nella tv americana. Anzi, non c'è già più perché Leslie Moonves, 68 anni, amministratore delegato della Cbs, colosso televisivo statunitense, ha annunciato le sue dimissioni dopo essere stato travolto da accuse di abusi sessuali da parte di almeno dodici donne. Moonves, che ha trasformato la società nella rete televisiva più seguita del Paese, era uno dei dirigenti più rispettati di Hollywood. Ora per lui c'è solo la gogna. A spingerlo all'addio due articoli comparsi sul The New Yorker (uno uscito il 27 luglio e l'altro il 9 settembre) che riportano accuse dettagliate, fatti circostanziati e testimonianze agghiaccianti. Così la rete televisiva ha deciso, senza aspettare sentenze, di allontanare Moonves «con effetto immediato» e ha annunciato che donerà 20 milioni di dollari al movimento #MeToo e per supportare la battaglia per l'uguaglianza delle donne sul posto di lavoro.
«La donazione, che faremo subito, potrebbe essere dedotta da eventuali benefici di risoluzione del contratto che potrebbero essere dovuti a Moonves», ha annunciato la Cbs. Cioè sosteranno il movimento con parte dei soldi che devono all'ormai ex Ceo. Secondo i media americani, il siluramento di Moonves dalla Cbs era allo studio da settimane ma la cosa è stata annunciata prima della riapertura dei mercati. Le indagini della Cbs però continuano e potrebbero condizionare l'assegnazione di una prevista buonuscita da 100 milioni di dollari. Buonuscita che una delle accusatrici, Jessica Pallingston, trova «completamente disgustosa».
C'è da dire che le accuse comparse sulle pagine del New Yorker sembrano non lasciare spazio a dubbi. sono ampie e circostanziate. Tra il 1980 e i primi anni del 2000 le dodici donne sarebbero state aggredite e molestate attraverso violenze fisiche e intimidazioni: Moonves le avrebbe costrette a fare sesso orale e si sarebbe mostrato nudo più volte.
Alcune hanno addirittura riferito che Moonves, dopo essere stato respinto, si sarebbe vendicato danneggiando le loro carriere. La risposta di Moonves è stata decisa: «Mai usato la mia posizione per ostacolare la carriera di nessuno». Ma il suo posto lo prenderà Joseph Ianniello. Il titolo ha subito perso in Borsa il 3,6%.
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