Un «buon compleanno» che vale il doppio. All'indomani della telefonata d'auguri per gli 81 anni di Berlusconi, Matteo Salvini non nasconde la propria soddisfazione per l'esito del colloquio. All'altro capo del filo chiarisce: «Al telefono non si può dire più di tanto. Ma gli ho ribadito che voglio e possiamo vincere». Insomma, se il numero uno di Forza Italia ha già l'adrenalina giusta, come ai tempi del Milan di Gullit e di Van Basten, il segretario della Lega appare oggi molto ottimista sull'esito della prossima tornata elettorale che potrebbe essere il prossimo 4 marzo come scommettono in molti.
Al di là dei sondaggi che stanno premiando il centrodestra unito, Matteo sembra convintissimo sul fatto che il centrodestra abbia oggi una marcia in più. Anche se un po' di prudenza non fa male a nessuno (sappiamo tutti come è andata a finire a Roma con «Il vento sta cambiando!» del sindaco Raggi), il leader del Carroccio appare oggi ancora più sicuro di quando l'intervistammo in piena estate a Milano Marittima: «Stiamo andando alla grande!».
Anche se in settembre aveva manifestato qualche dubbio sul fatto che la riforma elettorale, con il Rosatellum, potesse andare davvero in porto, Salvini è comunque convinto che la strada sia in discesa per tutta l'ala moderata. Ecco perché è assolutamente d'accordo con Berlusconi sul fatto di ritrovarsi assieme in un vertice a tre: loro due più Giorgia Meloni. L'incontro dovrebbe avvenire prima della prevista partenza di Silvio, il 7 ottobre, per andare a festeggiare in Russia un altro importante compleanno, quello dell'amico Putin.
Alcuni dei contenuti dei prossimo incontro tra Berlusconi e i suoi alleati, Salvini li aveva già anticipati nell'intervista al Giornale: «Dobbiamo metterci attorno a un tavolo e stilare un vero programma concordato cominciando da alcuni punti-cardine come l'abolizione della legge Fornero sulle pensioni e il varo di una flat tax al 15% per determinare un percorso di crescita, oltre alla bomba-immigrazione». Un problema, quest'ultimo, che mette sempre più in gioco il futuro dell'Europa con una Merkel indebolita dall'ultimo voto in Germania. Nel summit si parlerà ovviamente anche del nome di chi sarà il leader del centrodestra e su questo punto già da tempo Matteo non aveva più dubbi: ha ragione a Berlusconi quando dice che il partito della coalizione che raccoglierà alle urne più voti avrà diritto di prelazione.
Insomma, non è più tempo per le punture di spillo: pure il capo leghista è convinto che il centro-destra non potrà sprecare la grande occasione che solo un anno fa, prima del referendum costituzionale del 4 dicembre, sembrava un'utopia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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