È degenerata in violenti scontri con la polizia la grande manifestazione di protesta indetta ieri a Tirana dal partito D0emocratico, la principale forza politica dell'opposizione albanese di centrodestra, per chiedere le dimissioni del premier socialista Edi Rama, accusato di corruzione e collusione con la criminalità organizzata, la nomina di un esecutivo di transizione e l'indizione di nuove elezioni. Nella grande piazza davanti al palazzo del governo c'erano 50mila persone, arrivate in pullman da ogni provincia del Paese che conta in tutto meno di tre milioni di abitanti. La folla tumultuava, dopo che tre giorni fa la polizia aveva negato al partito democratico l'autorizzazione a installare una protesta permanente di fronte alla sede dell'esecutivo. Al grido ritmato di «Rama vai via» i più scatenati dei manifestanti hanno cominciato a lanciare pietre e bottiglie incendiarie e a fare pressione sui cordoni formati alla polizia, finché a un certo punto questi hanno ceduto. La situazione, già tesa, è rapidamente diventata caotica: gruppi di scalmanati puntavano alle porte d'ingresso dell'edificio e cercavano di sfondarle, contenuti a fatica dalla polizia che ha fatto uso di idranti e gas lacrimogeni. L'assalto al palazzo è continuato finché una decina di dimostranti sono riusciti a entrare dalle finestre dopo aver infranto i vetri a sassate, e si sono poi avventati sulle scale verso il primo piano, venendo infine respinti dagli agenti che li attendevano all'interno.
Una volta bloccati i più facinorosi, con grande fatica la polizia è riuscita a convincere i manifestanti a disperdersi prima che la situazione degenerasse ulteriormente. I leader hanno convinto la folla solo promettendo che giovedì prossimo la dimostrazione contro il governo sarà ripetuta nello stesso luogo. La piazza, trasformata in campo di battaglia, si è lentamente svuotata e si sono contati sei ricoveri in ospedale: quattro manifestanti mezzo soffocati dai lacrimogeni e due poliziotti feriti. Il capo del partito democratico Lulzim Basha ha cercato di addossare alla polizia la responsabilità degli scontri, che sono stati i più gravi mai visti a Tirana dopo la caduta del regime comunista nel 1990: secondo Basha «la facilità con cui i poliziotti si sono lasciati travolgere da una minoranza di dimostranti arrabbiati indica una volontà precisa di creare una situazione che incitasse alla violenza».
Edi Rama, 54 anni, guida il governo albanese ininterrottamente dal 2013, e nel 2017 ha vinto per la seconda volta le elezioni con una netta maggioranza.
Ieri aveva evitato di trovarsi a Tirana, preferendo recarsi nel suo collegio elettorale di Valona «per discutere dei problemi della città». L'opposizione lo dipinge come un dittatore corrotto e il suo storico leader Sali Berisha è arrivato ieri a prevederne «il lancio nel fiume da parte della folla se non si dimetterà entro stasera».RFab
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