Cronaca locale

Albero piomba su una tenda nella notte e uccide Chiara, guida scout sedicenne

Il gruppo arrivava dal Comasco. La vittima sognava di diventare chef. Polemica per la mancata allerta rossa. La Procura apre un'indagine

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Erano in nove in quella tenda quando a 1.400 metri è arrivata la babele. Le ragazzine, tutte minorenni, erano arrivate in Valcamonica giovedì dal Comasco insieme al gruppo scout di Prestino. Avevano allestito il campo estivo in un terreno privato della zona di Palù a Corteno Golgi, nel Bresciano. Le previsioni non erano buone e qualche giorno prima c'era stato un nubifragio con qualche grandinata diffusa, ma nessuno si aspettava una violenza come quella della notte tra lunedì e martedì. Sono trascorse da poco le 4 del mattino quando il temporale si riversa su tutta l'alta Valle: le raffiche di vento spingono per minuti interminabili uno dei grandi alberi del bosco fino a farlo precipitare proprio su una delle tende costruite su palafitte allestite dagli scout travolgendo Chiara Rosetti, guida scout 16enne del gruppo Como Terzo di Prestino. Muore sul colpo. Altre tre giovanissime, di 12, 13 e 15 anni, vengono ferite lievemente. Restano incredibilmente illese altre quattro. L'allarme scatta immediatamente (anche se molti dei ragazzi non si rendono conto subito dell'accaduto) ma quando all'alba arrivano i soccorritori della Protezione civile, i Vigili del fuoco, il Soccorso alpino e la Guardia di Finanza non si può far altro che recuperare il corpo della giovane, mettere la zona in sicurezza e condurre a valle il gruppo, ricoverandolo nella palestra del paese.

Chiara era la più piccola di tre figli e abitava a Como. Aveva compiuto gli anni il 20 giugno scorso e frequentava il Centro di Formazione Professionale di Monte Olimpino, indirizzo cucina: aveva appena concluso il secondo anno e sognava di diventare una cuoca. Proprio il Cfp ieri ha pubblicato un messaggio di addio: «Ciao dolce Chiara, resterai per sempre qui con noi dove ti abbiamo conosciuta e apprezzata per la tua disponibilità e la tua motivazione. Il tuo C.F.P., incredulo e smarrito». Era una presenza fissa all'oratorio dei Santi Francesco e Felice di Como, Chiara, e proprio un mese fa era stata impegnata come animatrice al Grest per i bambini. Poi era partita con il gruppo Agesci. Il suo ultimo viaggio. E mentre il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, chiede di rispettare «il momento delle lacrime e del silenzio» esplode già la polemica. «Non c'era allerta arancione e neppure rossa. Il maltempo è stato molto più forte di quello che era stato previsto», ripete il sindaco di Corteno Golgi Ilario Sabbadini. Lui è stato tra i primi a intervenire non appena saputo della morte della 16enne. «Abbiamo molti campi e Corteno Golgi è molto gettonato come paese per gli scout. Ne abbiamo ancora oggi che proseguono le attività (e in nottata un altro gruppo scout poco distante è stato soccorso, ndr)». Ma intanto la vicenda si muove anche sui binari giudiziari. La procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo: nel mirino, con ogni probabilità, finirà anche l'allestimento della tenda sulla palafitta già esistente. La procura sentirà nei prossimi giorni gli organizzatori del gruppo per capire perché i ragazzi siano stati lasciati nel bosco nonostante il maltempo da due giorni stesse flagellando la provincia di Brescia. Il pm di turno Teodoro Catananti ha già firmato il nullaosta per la sepoltura e la salma di Chiara è stata restituita alla famiglia. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati.

Intanto per tutta la giornata di ieri si sono susseguiti messaggi di cordoglio delle istituzioni. «Con forte dispiacere ho appreso la tragica notizia di due incidenti dovuti al maltempo, nei quali hanno perso la vita una ragazza di 16 anni in un campo scout in provincia di Brescia e una donna a Lissone, entrambe travolte da un albero.

Il mio più sincero abbraccio e totale vicinanza da parte del Governo alle famiglie e ai loro cari», ha scritto su Twitter la premier Giorgia Meloni.

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