Coronavirus

Alta tensione nel governo: intesa lontana sul dl aprile

I grillini ingoiano il Mes, ma è scontro su reddito di emergenza e contributi a fondo perduto. Italia Viva critica il Comitato tecnico-scientifico

Alta tensione nel governo: intesa lontana sul dl aprile

L'esito del Consiglio europeo di ieri ha fatto compattare la maggioranza giallorossa, soddisfatta del risultato ottenuto dal premier Giuseppe Conte sul Recovery Fund. Ma si tratta di una tregua momentanea: i 5 Stelle probabilmente nei prossimi giorni torneranno a puntare i piedi contro il Mes, mentre il Partito democratico spingerà a favore del fondo salva-Stati. E a questo si aggiungono le frizioni tra Italia Viva e il Comitato tecnico-scientifico. Nel governo non tira aria positiva: una prova è lo slittamento del Consiglio dei ministri a oggi.

Il vertice sarà preceduto da un confronto tra il presidente del Consiglio, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e i capidelegazione Alfonso Bonafede, Dario Franceschini, Teresa Bellanova e Roberto Speranza. Si parlerà non solo dei numeri drammatici (il crollo dell'8% del Pil, il deficit al 10%, il debito al 155%), ma anche delle varie proposte avanzate dai componenti dell'esecutivo. Ed è proprio in questo contesto che emergeranno le diverse vedute, le divisioni, gli scontri. Sarà una questione di equilibri: ovviamente ognuno vorrà ricoprire un ruolo decisivo e fondamentale nelle scelte, ma bisognerà fare i conti con gli inevitabili egoismi e singolarismi.

Gli scontri

Come riportato da Il Sole 24 Ore, la collisione vede la visione pragmatica dei dem scontrarsi con quella più assistenzialista dei grillini. I pentastellati, nelle persone del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e del viceministro all'Economia Laura Castelli, hanno ribadito ad alta voce la necessità del reddito di emergenza e dei contributi a fondo perduto per le imprese. Sulla prima opzione hanno provato a ottenere 3 miliardi di euro, ma pare che si dovranno accontentare di un miliardo circa. Sulle imprese invece la partita resta ancora aperta. I renziani sono riusciti a ottenere lo stop al meccanismo delle clausole Iva dal 2021.

Anche Italia Viva vuole avere la sua parte: Elena Bonetti ha fatto sapere che considera irrinunciabile "garantire un assegno mensile per tutti i figli perché le famiglie stanno affrontando maggiori spese". A suo giudizio i congedi straordinari dovrebbero essere estesi "non solo per altri 15 giorni, ma ulteriormente, se la scuola non riaprirà". È lo stesso ministro della Famiglia a rispondere a Franco Locatelli: se da una parte il presidente del Consiglio superiore di sanità ha affermato che bisogna "scordarsi centri estivi e oratori", dall'altra la Bonetti ritiene necessario riorganizzarli "in modo sicuro per la salute di tutti, del resto questa è la responsabilità della politica".

Un vero e proprio segnale ai più prudenti, ai più sensibili ai richiami del Comitato tecnico-scientifico e a coloro che stanno mettendo su il piano per la fase 2.

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