Altro che conflitto d'interessi: ecco i lobbisti della poltrona

Hanno importanti amicizie bipartisan e si muovono tra società pubbliche e private in un groviglio di incarichi che va dai trasporti all'energia fino all'informazione

Altro che conflitto d'interessi: ecco i lobbisti della poltrona

Non c'è niente da fare, sembra proprio una moda destinata a non tramontare mai. Il collezionismo di poltrone pubbliche e private, nonostante i richiami e le polemiche di un passato sin troppo recente, continua a prosperare indisturbato. Ecco allora spuntare fuori una pattuglia di lobbisti che si sta muovendo con grande dimestichezza tra incarichi di ogni tipo. Il tutto con qualche dinamismo di troppo, a quanto pare, visto il consistente cumulo di strapuntini che pone alcuni di loro al centro di un autentico groviglio a rischio di conflitto d'interessi. A sorprendere, tra l'altro, è il fatto che incroci e sovrapposizioni finiscano quasi sempre per investire le stesse società pubbliche. Tra i casi più in vista c'è quello di Giuliano Frosini , ex capo della segreteria particolare dell'allora ministro del lavoro, Antonio Bassolino, e già collaboratore di un altro ex ministro del lavoro come Cesare Salvi. Frosini, che come si vede vanta una certa affinità con ambienti di sinistra, da qualche mese è entrato nel consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato, controllate al 100% dal Tesoro. Peccato, però, che nel frattempo si sia ben guardato dal lasciare un'altra poltrona pesante, quella di responsabile affari istituzionali di Terna, la società di gestione della rete di trasmissione elettrica che rientra nella sfera di controllo della Cassa depositi e prestiti. Ora, è appena il caso di far notare quali e quanti «argomenti» di interesse comune coinvolgano Ferrovie e Terna, a cominciare dalle reti ad alta tensione. Per non parlare di come il tema sia diventato ancor più sensibile dopo che il governo ha deciso di aumentare le tariffe elettriche per la trazione ferroviaria.

Nel consiglio di amministrazione di Terna, proprio dopo l'ultima tornata di nomine, ha fatto il suo ingresso Fabio Corsico , il quale è allo stesso tempo capo delle relazioni istituzionali del gruppo Caltagirone. Già, proprio la galassia che fa capo all'immobiliarista Francesco Gaetano Caltagirone e ha forti interessi nel mondo dell'energia (anche elettrica) visto che detiene il 16,3% in Acea, la multiutility controllata dal comune di Roma. All'interno del gruppo del costruttore, Corsico occupa un posto anche nei cda di Cementir, Energia e Il Gazzettino . In più, sempre in rappresentanza di Caltagirone, siede nel consiglio di Grandi Stazioni, società il cui pacchetto di maggioranza (in attesa di ulteriori cessioni) è in mano alle Ferrovie dello Stato. Senza contare il fatto che Corsico è senior advisor per l'Italia di Credit Suisse, la banca che da sempre assiste Terna su tutti i principali dossier. Insomma, una fila indiana di incarichi all'interno dei quali trova spazio pure uno scranno nel consiglio della Fondazione Crt, azionista forte di Unicredit (2,5%).

Ma tra le partecipazioni pesanti della fondazione torinese c'è pure un 5,06% in Atlantia, la holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l'Italia. Ebbene, a capo delle relazioni istituzionali di Atlantia troviamo Francesco Delzio . Nel suo carnet di incarichi c'è la presidenza di Ad Moving (concessionaria di pubblicità del settore autostradale), un posto nel comitato scientifico di Inpiù (pubblicazione on line che fa capo al presidente della Bnl, Luigi Abete) e una poltrona nel comitato scientifico di Symbola, la fondazione presieduta da Ermete Realacci (Pd) che tanto si è attivata per favorire l'ascesa di Catia Bastioli alla presidenza di Terna.

Nel comitato scientifico di Inpiù spicca un altro profilo che del cumulo di scranni ha fatto il suo habitat naturale. Parliamo di Paolo Messa , nato con Marco Follini (ex Udc ed ex Pd), di cui è stato portavoce. Oggi Messa è consulente di Invimit, la società del Tesoro che dovrebbe valorizzare il patrimonio pubblico italiano. L'amministratore delegato di Invimit, curiosamente, è Elisabetta Spitz , ex moglie di Follini. Il lobbista tuttofare, però, spunta fuori anche tra i soci ordinari di Italiadecide, il pensatoio presieduto da Luciano Violante (Pd) e sostenuto, tra gli altri, da Autostrade e Terna. Per non considerare che Messa vanta pure un posto nel cda del Conai (Consorzio nazionale imballaggi) ed è amministratore della società editrice Lola Media Group. E non si può dimenticare come Messa sia il factotum di Formiche , la rivista di estrazione folliniana edita da una società che si chiama Base per Altezza .

Nel cui cda, fino a qualche tempo fa, trovava spazio il quasi onnipresente Corsico. Come si vede un intreccio incredibile, un groviglio in cui i soliti noti si spartiscono decine di poltrone in posizioni non proprio da manuale.

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