La Procura di Lecce ha sottoposto a sequestro probatorio il nuovo cantiere Tap (che prende il nome di Cluster 5), a causa della violazione delle prescrizioni contenute nella Via (Valutazione di impatto ambientale). Oltretutto, nelle autorizzazioni rilasciate dal ministero dello Sviluppo economico sarebbero stati ignorati i vincoli paesaggistici. È da lì, infatti, che sono stati espiantati 448 ulivi per far spazio alla realizzazione di un microtunnel del gasdotto. E c'è anche un indagato, Clara Risso, legale rappresentante di Tap, finita sotto inchiesta con l'accusa di aver fatto realizzare opere in assenza di autorizzazione, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, distruzione o deterioramento di piantate di alberi e abusivismo in aree sottoposte a vincolo.
Gli interventi, che avevano preso il via da alcuni giorni, sono stati fermati dai carabinieri del Noe e Forestali in seguito a un esposto presentato da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che lo scorso lunedì avevano visitato il sito. Il sopralluogo era stato compiuto dalla senatrice Daniela Donno, dai deputati Diego De Lorenzis e Leonardo Donno e dal sindaco di Melendugno Marco Potì.
È lì, in quel terreno che corre all'interno della proprietà dell'azienda agricola Le Paisane, che i parlamentari hanno notato le 448 piante espiantate e messe sotto a tendoni posti di fianco alla zona dei lavori.
Un espianto che, a detta dei senatori e deputati, ma a quanto pare è anche opinione degli inquirenti, non sarebbe dovuto avvenire. I lavori avrebbero dovuto essere terminati il 30 aprile, ma a quanto pare lo stop non lo consentirà, così si ritarderà nella realizzazione di quella parte di gasdotto lunga 8,2 chilometri e larga 30 metri che arriverà alla masseria del Capitano, dove è prevista la collocazione del terminale di ricezione.
Per i 5 Stelle, in realtà, dietro all'imponente realizzazione ci sarebbero interessi occulti. A spiegarlo al Giornale è la senatrice grillina Barbara Lezzi: «Cogliamo di buon grado il fatto che i lavori siano stati bloccati perché comunque, al di là di tutto, questo non è periodo in cui si espiantano gli olivi. Adesso restiamo in attesa, visto che ci sono anche altri esposti presentati alla magistratura». E prosegue: «Intorno a Tap ci sono moltissimi interessi. Pensiamo a un prestito dato dalla Banca europea degli investimenti. Ed è un affare - tiene a dire - molto grande, su cui stava indagando anche Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa a Malta».
La senatrice dice ancora: «Ci sono interessi soprattutto a livello europeo visto che quest'opera porterà il gas nel nord Europa e in Austria». Sintetico il commento di Tap: «Si ribadisce l'assoluta fiducia nella magistratura e si forniranno tempestivamente alla Procura tutti i chiarimenti necessari volti ad ottenere il dissequestro dell'area».
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