Un altro (maschio) Windsor. Londra scommette sul nome

Dai 97 anni del principe Filippo al nuovo "royal baby" Buckingham resiste a tutto. E tra un mese si sposa Harry

Un altro (maschio) Windsor. Londra scommette sul nome

Non poteva scegliere una data migliore. Nel giorno di Saint George, il santo patrono di Inghilterra. È nato il terzo figlio, dunque maschio, di Kate Middleton, Duchessa di Cambridge e del duca suo consorte, William. Al peso 8 libbre e 7 once, per noi continentali l'equivalenza porta a chilogrammi tre con etti novecento trenta. Un bel pupino che ha però prodotto la prima clamorosa gaffe su Sky news, firmata dall'effervescente giornalista Kay Burley che, in un fuori onda, si è lasciata andare: «Un altro ciccione», si potrebbe pensare anche maialino, alludendo al peso, si presume.

Infatti il neonato, di cui si conoscerà il nome soltanto tra due giorni (Arthur, James e Albert, stando ai bookmakers) secondo usi e costumi della Real casa, pesa molto di più della media dei suoi compatrioti inglesi che viaggiano sui tre chili e mezzo; restando nella Windsor family, il padre William si presentò con tre chili e duecento, il nonno Charles tre chili e quattrocento, lo zio Harry, mingherlino, due chili e ottocento mentre resta ignoto il peso di Elisabetta che nacque con parto cesareo, in casa dei nonni. Si va di retroscena da salumeria per l'evento avvenuto alle 11.01 ma annunciato dal Palazzo due ore dopo, con il consueto comunicato di raro entusiasmo: «La regina, il duca di Edimburgo, il Principe del Galles, la duchessa di Cornovaglia, il principe Harry e i membri di entrambe le famiglie, sono stati informati del lieto evento e partecipano felici alla notizia». C'è fermento a Buckhingham. Si va di feste e ricorrenze, i novantadue anni di Elisabetta prima quindi la nascita del nuovo erede al trono, quinto in linea dopo il padre William, il nonno Charles, il proprio fratellino George, di anni quattro, e la sorellina Charlotte, di anni due. E poi anche Pippa Middleton è incinta, quindi il 19 maggio tutti pronti per il matrimonio tra Harry e Meghan.

Non c'è pace per i sovrani più famosi del mondo, non si fanno mai mancare nulla, non c'è un attimo di tregua e il duca di Edimburgo, Filippo, con i suoi prossimi novantasette anni sarà in grado di raccontare un secolo di fiabe all'ultimo nato della comitiva. Cento anni di storia, attraverso guerre e tradimenti, matrimoni e divorzi, tutta roba made in England, anzi tra castelli, palazzi e dimore ma tenuta a memoria segreta dalla famiglia. Può crollare il dollaro, si può fermare la corsa al nucleare, può essere firmata la pace tra le Coree, si può formare un governo tra Di Maio e Salvini, ma i Windsor resistono a qualunque evento universale, una specie di museo delle cere, però vivente, vero, anche spiritoso anche un po' schizzinoso, sorry «choosy», direbbe la nostra amabile Fornero ex ministra.

Vengo alla cronaca. La Kate duchessa di Cambridge si è svegliata all'alba avvertendo le doglie, William ha allertato l'autista e l'ospedale St Mary, qui la coppia ha raggiunto la Lindo Wing, l'ala privatissima dove ad accoglierli era schierato lo staff di ventitré medici, capeggiati dall'ostetrico Guy Thorpe-Beeston, dal ginecologo personale della regina, Alan Farthing, assistenti e infermieri vari. Il travaglio è durato cinque ore, senza problemi per la puerpera e il neonato, anche William ha assistito al parto. Fuori dalla clinica stazionava da settimane due, un gruppo di sostenitori, tra i quali John Loughrey e mister Terry Hutt in abito e bowler (bombetta) sui quali era stampata la bandiera inglese. I due hanno stappato e trangugiato bollicine, baciando bambolotti di plastica mentre gli astanti cantavano «Congratulations and Celebrations» di Cliff Richard, disco cult del Sessantotto ancora in circolazione nei peggiori pub londinesi.

Nel frattempo, un attempato banditore, addobbato come nel secolo diciannovesimo, con cappello piumato e scarpe fibbiate, ha scampanellato tre volte, annunciando, con voce reduce da qualche pinta di brown ale, la nascita del bambino, mentre alle sue spalle, dinanzi all'ingresso della clinica, stazionavano alcuni bobbies dal tono austero. Il prossimo step riguarderà l'uscita di mamma, con pupo in fasce, con a fianco papà sorridente, mille le fotografie e i filmati di rito.

Amanda Cook Tucker è la stilista incaricata di provvedere alla pettinatura della duchessa. Quarantuno colpi di fucile verranno sparati a Green Park, sessantadue dalla Torre di Londra. L'Inghilterra non è fuori dall'Europa. È fuori dal mondo.

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