Tra Anastasia e Pirino amicizia o affari. Tutte le chiamate con i killer di Luca

Analisi dei tabulati. Pronta un'altra indagine per traffico di droga

Tra Anastasia e Pirino amicizia o affari. Tutte le chiamate con i killer di Luca

Roma - «Una grande attrice». La famiglia Sacchi accusa la fidanzata di Luca, Anastasia Kylemnyk, di recitare una parte. «Perché» ripete l'avvocato Paolo Salice.

Per gli inquirenti ha già fatto le sue dichiarazioni, almeno sulla notte dell'omicidio. «Verrà aperto un altro fascicolo sul traffico di droga» ammettono in Procura. Indagine in cui la 25enne ucraina potrebbe essere accusata di far parte di una rete di spacciatori. Con lei Giovanni Princi, figlio di un dentista, già indagato per traffico di stupefacenti. Princi è con la russa il pomeriggio di mercoledì quando incontra gli emissari dei clan per concludere l'affare, acquistare droga. O per restituire denaro che il gruppetto della Roma bene doveva a qualche spacciatore. Che i soldi fossero diretti a Tor Bella Monaca, seconda centrale dello spaccio di droga dopo San Basilio, non è in discussione per polizia e carabinieri. Non a caso lo zainetto rosa della donna viene recuperato su uno spartitraffico alle Torri, lontano dalla zona di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino: Casal Monastero. Cosa ci sono andati a fare, dopo l'omicidio, i due sul viale di Tor Bella Monaca? Soprattutto, a chi hanno consegnato il denaro, le due mazzette in banconote da 20 e da 50 euro? Dal Grande Raccordo Anulare, imboccato all'altezza della via Appia, per arrivare a Tor Bella Monaca si deve fare una deviazione. Un cambio di percorso se la meta da raggiungere è l'uscita per la Centrale del Latte, dopo la Casilina e la Nomentana. Le ipotesi sono tre.

La prima è che Anastasia sarebbe incaricata da un gruppetto di spacciatori che ruota attorno al pub John Cabot di via Bartoloni di consegnare denaro a fornitori di erba o cocaina. Non sarebbe il primo affare che Anastasia, Luca e Giovanni organizzano con quelli che hanno in mano la distribuzione di droga in tutta la capitale. Luca potrebbe esser coinvolto di riflesso. Nonostante sia un atleta e non tocchi alcun tipo di stupefacente (come dimostrano gli esami tossicologici) è pur sempre il ragazzo di Anastasia. Le guarda le spalle. E quelli delle Torri lo sanno bene. Così Valerio e Paolo, incaricati del recupero, si presentano con una mazza. Se non basta bisogna tirare fuori il revolver di grosso calibro, una 38 special o 357 magnum, che trattiene i bossoli nel tamburo. Valerio la deve usare solo in caso di pericolo. Luca è conosciuto come un picchiatore. Il ragazzo non è presente all'appuntamento delle 21.30 di Prisco e Anastasia con Simone Piromalli e Valerio Rispoli, ma due ore dopo è accanto all'ucraina. Quando s'incontrano con quelli della Smart bianca lei viene spinta a terra per rubarle lo zaino. Luca reagisce e viene riempito di mazzate. Nella rissa il paraurti della prima Smart presa a nolo si spacca. Luca non molla e Del Grosso gli spara. La seconda è che Anastasia conosce bene Pirino, lo dimostrano i tabulati telefonici.

Insieme inscenano il furto, la finta rapina, per raggirare i finanziatori della Caffarella e dividersi il malloppo. Messinscena finita tragicamente per Luca. La terza è che Del Grosso e Pirino decidono di fregare soldi ai pusher che fanno capo a Prisco e a Sacchi tenendosi la droga.

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