Anche i vescovi contro Salvini Lui resiste: ora polizia a bordo

Scontro anche sulla Diciotti: i 5s verso il sì al processo Il ministro: «Invasione di campo di giudici di sinistra»

Anche i vescovi contro Salvini Lui resiste: ora polizia a bordo

M entre Matteo Salvini e Luigi Di Maio fanno la faccia feroce e lasciano in balia delle onde i profughi della Sea Watch, rifiutando anche lo sbarco dei minori chiesto dalla procura minorile di Catania, la Conferenza episcopale italiana entra a gamba tesa nel tragico scontro in corso.

«Il dramma che si consuma davanti alle nostre coste non può lasciarci in silenzio», dice monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei. Che annuncia anche la disponibilità della Chiesa cattolica a farsi carico, attraverso la Caritas, dei minori che si trovano ancora a bordo: «Siamo impossibilitati a distogliere ulteriormente lo sguardo da queste vittime».

La replica di Salvini ai vescovi italiani è sprezzante: «Ne abbiamo visti tanti di ospitati poi a spese degli italiani e di scomparsi in giro per l'Italia. Non c'è un solo motivo al mondo per cui gli immigrati clandestini, tutti maschi, presenti su una nave olandese di una Ong tedesca debbano sbarcare in Italia. Ritengo di applicare le leggi, le regole e il buon senso». Gli appelli per far sbarcare i 47 migranti della Sea Watch si susseguono, dai vescovi all'Onu, dalle associazioni per i diritti umani ai cittadini di Siracusa che hanno tappezzato il corso centrale di lenzuola bianche con la scritta «Fateli scendere». Fino al partito alleato di centrodestra, Forza Italia, che con lo stesso Sivio Berlusconi lancia un appello al buonsenso ricordando che, a fronte delle centinaia di migliaia di immigrati clandestini presenti in Italia, una quarantina di profughi che sbarcano non costituiscono certo un problema.

Il ministro dell'Interno però replica contrattaccando i critici, dalla Cei all'Olanda che rifiuta di far attraccare la Sea Watch: «Se il governo olandese non è in grado di controllare le navi che portano la bandiera del suo Paese è un fatto molto grave: gliela ritiri subito», dice. E avverte la Ong che ha soccorso i migranti: «Stiamo valutando nelle prossime ore il fatto che si possa salire a bordo per acquisire tutti gli elementi utili per indagare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina le persone che aiutano nei fatti gli scafisti». La procura di Siracusa, unico organismo titolato a promuovere l'azione giudiziaria e competente per territorio, frena però l'impeto del ministro: «Al momento - fa sapere - non ci sono elementi per un intervento».

Il titolare del Viminale comunque trova nuovi spunti per denunciare una sorta di complotto giudiziario ai suoi danni, a cominciare dalla richiesta di autorizzazione a procedere per il caso Diciotti, così simile a quello in corso. Sulla richiesta di mandarlo a processo, sottolinea, «sceglierà il Senato», di fronte a quella che secondo lui è «una evidente invasione di campo di qualche giudice di sinistra che vuol fare politica».

Nessuna rottura con gli alleati grillini, se davvero il partito della Casaleggio voterà a favore della richiesta dei magistrati di rinviarlo a processo: «Abbiamo tanto da fare, tanto da lavorare, tante tasse da abbassare, quindi non ci sono crisi o problemi dietro l'angolo, io sono assolutamente tranquillo», assicura. Dagli alleati grillini arriva l'assicurazione che i senatori Cinque Stelle daranno via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere per il ministro. Lo conferma il capogruppo Patuanelli, affermando che se Salvini scegliesse di farsi processare «sarebbe una soluzione di buon senso. Un comportamento che seguirebbe qualunque ministro Cinque Stelle».

E la Lega cosa voterà? Matteo Salvini resta molto sul vago: «Il Senato è libero. Il Parlamento è libero. Gli italiani sono un popolo libero. Giudichino se sto facendo bene il ministro o se ho commesso un reato; se c'è una parte di magistratura politicizzata che si vuole sostituire alla politica o se ho agito normalmente.

Io in piena coscienza penso di lavorare ogni giorno per difendere i confini, le leggi, le regole e la sicurezza del mio Paese». Poi, con una battuta, si rivolge ai suoi supporter: «Prendete delle arance, se mi portano a San Vittore».

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