Anche il Regno Unito frena sui vaccini AstraZeneca. Dopo l'insorgere di altri casi di trombosi e il blocco del vaccino prodotto da Oxford anche da parte di altre Nazioni, ieri si è riunita la commissione medico scientifica del governo per valutare il da farsi. In serata il professor Van Tam, vice capo della commissione britannica, ha dichiarato che laddove possibile verrà offerto un vaccino alternativo ai soggetti al di sotto dei trent'anni, almeno fino a quando la composizione non verrà modificata in modo da evitare effetti collaterali così gravi. Il «cambio di rotta», com'è stata definita la decisione, secondo Van Tam non dovrebbe avere praticamente nessun impatto sul piano vaccinale britannico che procede a spron battuto. In Gran Bretagna, fino al 31 marzo, sono stati rivelati 79 casi di trombosi - alcuni di questi, ma non tutti, al cervello - e di questi 19 si sono rivelati mortali. In tre casi si trattava di persone che avevano meno di trent'anni. Dei 79 casi, 51 erano donne e soltanto 18 erano uomini. La raccomandazione di offrire un altro vaccino alle categorie più giovani è determinata dal fatto che per questo gruppo di età anche i rischi derivanti dal Covid 19 sono molto più bassi che per i più anziani.
Secondo June Raine, a capo dell'Mhra, l'autorità che controlla e regola i prodotti vaccinali, il rischio di effetti collaterali dannosi come le trombosi è tutt'ora molto basso e la commissione non ha ancora confermato che il responsabile di questi episodi sia il vaccino. «Le prove che vanno in questa direzione si stanno consolidando - ha spiegato Raine - e questo ci dice che una correlazione tra il vaccino e i trombi è ragionevolmente plausibile. Tuttavia abbiamo bisogno di lavorare ancora molto per ottenere una completa comprensione, sotto il profilo scientifico, di questa nuova costellazione di sintomi e per avere la prova definitiva di un rapporto causa- effetto».
Ai giornalisti che chiedevano come mai il governo inglese non avesse deciso di offrire un vaccino alternativo anche ai soggetti di mezz'età come ha invece fatto il Canada, la commissione ha risposto che ogni Paese prende le proprie decisioni e che il Regno Unito ha preso la sua, tenendo conto della situazione attuale, delle varianti in circolazione nel Paese, del numero di persone già vaccinate e delle forniture vaccinali di cui il governo dispone.
A proposito delle alternative disponibili, al momento si potrà scegliere di utilizzare il vaccino Pfizer, mentre per quello prodotto da Moderna bisognerà attendere ancora qualche settimana.
La commissione scientifica ha confermato di aver ordinato anche un quantitativo del vaccino Johnson&Johnson, per il quale è necessaria una dose unica, ma di non sapere quando sarà disponibile. Nel Regno Unito hanno ricevuto la prima dose di vaccino più di 31 milioni di persone e 5 milioni e mezzo sono già alla seconda. I contagi continuano a calare e ieri i nuovi casi sono stati 2.763.
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