Politica

Antifascismo, un depistaggio per ricompattare la sinistra

Con la legge sull'apologia del Ventennio, il Pd corteggia Pisapia e bersaniani. Come con ius soli e femminicidio

Antifascismo, un depistaggio per ricompattare la sinistra

La sinistra o meglio la galassia di centro-sinistra prova a ricompattarsi. E sceglie argomenti facili. Come il femminicidio, con la relativa proposta di legge in discussione in Parlamento, come lo ius soli, e soprattutto - tema degli ultimi giorni - come il disegno di legge che intende combattere ogni forma di apologia del fascismo, il cosiddetto ddl Fiano (dal nome del primo firmatario, il deputato dem Emanuele Fiano).

La discussione politica sul tema mantiene toni surriscaldati (sarà anche effetto caldo torrido). Il Movimento 5 Stelle non arretra di un passo nel bocciare la proposta di Fiano. Anche a costo di prendersi reprimende maliziose sul suo cripto-fascismo. Ed è proprio Grillo in persona a intervenire sull'argomento. Il comico genovese ha ovviamente colto nell'azione di Fiano qualcosa che va oltre la necessità contingente, contro un'emergenza sociale da gestire. «Il loro nuovo schema mediatico - scrive sul suo blog - è il fascismo a intermittenza. Quando i partiti e i media che gli strisciano attorno non sanno più come contrastare una posizione di buon senso del MoVimento 5 Stelle gridano al fascismo». Per arrivare al paradosso finale: «Il Pd vuole fare una legge per stabilire com'è che si deve pensare». Finendo quindi per adottare la più abusata (perché più efficace) strategia di difesa: l'attacco frontale.

La sinistra, dicevamo, si ricompatta. E sono due i segnali. Il primo è che dalla galassia animata da Giuliano Pisapia, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e soprattutto dall'area ora occupata daMpd (Bersani, Speranza e D'Alema) si erge un coro che perfettamente si armonizza con il refrain di Renzi e Fiano («La nostra legge non è liberticida. Liberticida era il fascismo. Almeno la Storia!»). A farsi trascinatore di questa ritrovata unità a sinistra è proprio il primo cittadino milanese. «Se la proposta di Fiano - spiega Sala - è quella di ammodernare una legge che risale al 1952 io sarò con lui».

Il secondo segnale è dato dal ricompattarsi dell'opposizione sulla bocciatura del ddl Fiano. Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e Lega uniti per attaccare una «legge fotocopia» che non serve (ci sono già la legge Scelba del '52 e la legge Mancini del '93). È la Meloni a smascherare la strategia strisciante del Pd. «Ci risiamo - commenta -: quando la sinistra è in grave difficoltà tira fuori il jolly dell'antifascismo, con una proposta di legge surreale ma coerente con le politiche insensate del Pd». Insomma ius soli, femminicidio, e ora il ddl Fiano come una sorta di depistaggio ideologico per raccattare i consensi identitari laddove a fallire è invece l'unità di opinioni su argomenti ben più cogenti e scottanti come il fiscal compact (che vede Renzi isolato persino dai «suoi» ministri). Beppe Grillo, a questo proposito, scorge «tentazioni fasciste» altrove.

«Non sappiamo cosa vorrà dire domani essere fascisti - scrive sul suo blog -, sappiamo però cosa vuol dire oggi, visto che il governo metterà la fiducia sul decreto banche per dare altri 17 miliardi di euro pubblici e salvare il culo dei banchieri mentre dieci milioni di italiani sono a rischio povertà». Gli fa eco il parlamentare europeo di Forza Italia Stefano Maullu che sceglie il presidente della Camera come bersaglio: «Con la crisi che attanaglia il Paese, qual è la preoccupazione della Boldrini? I monumenti del Ventennio!»

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