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Ape, stangata sulla pensione: "Si perdono almeno 150 euro"

La quota massima per chi vuole anticipare la pensione dipende dal tempo mancante alla maturazione della pensione. Ecco la bozza della riforma

Ape, stangata sulla pensione: "Si perdono almeno 150 euro"

Il taglio "minimo" della pensione per chi richiede di uscire dal lavoro anticipatamente è di 150 euro al mese, mentre la quota massima dipende dal tempo mancante alla maturazione della pensione. Insomma: più è vicino, maggiore è la quota dell'anticipo ottenibile. Da quanto apprende Public Policy, il governo starebbe lavorando alla bozza del decreto ministeriale sull'anticipo pensionistico e punterebbe ad avviare la misura contenuta nell'ultima legge di Bilancio per il primo di maggio. "Può accedervi chi ha compiuto 63 anni e matura i requisiti alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi dalla data di richiesta di Ape", si legge nel testo che, pur non essendo ancora definitivo, fissa un importo minimo della quota di Ape a 150 euro al mese.

Mentre la quota minima è fissa, quella massima varia. Secondo l'anticipazione di Public Policy, potrebbe dipendere dal tempo mancante alla maturazione della pensione. Questa, infatti, non potrà superare determinate percentuali della pensione maturata nei tempi standard. Il calcolo, alla data di presentazione della domanda di certificazione del diritto all Ape, avverà sulla base dei coefficienti di trasformazione vigenti alla data stessa, relativi all età posseduta alla stessa data per i soggetti con anzianità contributiva dal primo gennaio 1996 e relativi all'età di pensionamento di vecchiaia per i soggetti con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Nello specifico si legge nella bozza del decreto ministeriale che "il 75% se intercorrono non meno di 36 mesi tra la data di presentazione della richiesta di certificazione di Ape e l'età di pensionamento di vecchiaia"; "l'80% se intercorrono da 24 a meno di 36 mesi"; "l'85% dell importo se intercorrono da 12 a meno di 24 mesi" e "il 90% dell importo se intercorrono meno di 12 mesi". In aggiunta al vincolo della quota massima, al momento della domanda di Ape, l'ammontare massimo della quota mensile di anticipo ottenibile deve essere tale da determinare una rata di ammortamento mensile che, sommata ad eventuali rate per finanziamenti bancari con periodo di ammortamento residuo superiore alla durata dell Ape in fase di erogazione, non risulti superiore al 30% dell importo della pensione di vecchiaia.

"Quest ultimo importo - conclude la bozza - è determinato al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni divorzili e di mantenimento dei figli".

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