Aperta un'inchiesta per trovare tra i 177 scafisti e trafficanti

Aperta un'inchiesta per trovare tra i 177 scafisti e trafficanti

Un mare di tensione. E con la risoluzione del caso della nave Diciotti della guardia costiera italiana che, dopo 5 giorni di attesa in mare con a bordo 177 immigrati, ha ricevuto l'autorizzazione ad attraccare nel porto di Catania, si apre un'inchiesta da parte della procura di Agrigento per «conoscere il tentativo di ingresso» degli immigrati «avvenuto lo scorso 16 agosto al largo dell'isola di Lampedusa, tratti in salvo dalla motonave Diciotti e a oggi ancora ospitati sulla medesima motonave della Guardia Costiera».

Il procuratore Luigi Patronaggio ha affidato le indagini alla Capitaneria di Porto Empedocle e alla Squadra mobile di Agrigento che dovranno individuare gli scafisti e soggetti dediti al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma non solo. Le indagini sono volte «a conoscere le condizioni dei 177 migranti a bordo dell'unità navale militare».

La Diciotti è stata al centro di un lungo braccio di ferro tra l'Italia e la Valletta sulle responsabilità del soccorso in mare e l'Italia ha chiamato in causa l'Ue per la ripartizione delle quote di immigrati. La Sicilia sin da subito si è detta pronta all'accoglienza. Prima Lampedusa, col sindaco Totò Martello che ha espresso «perplessità sulla chiusura del porto a una nave italiana», poi Pozzallo, col sindaco Roberto Ammatuna. La decisione di autorizzare la nave ad approdare a Catania è di ieri pomeriggio. Ad annunciarlo via Twitter è stato il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che ha anche scritto: «I valorosi uomini della Guardia costiera hanno compiuto il loro dovere, salvato vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l'Europa faccia in fretta la sua parte».

Ufficialmente non c'è ancora un accordo sulla ripartizione delle quote richiesta dal ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, ma il governo è fiducioso. Sarà necessario poi, vigilare sui tempi, oggi troppo lunghi, per trasferire gli immigrati nei Paesi di destinazione.

Basti pensare che nell'Hotspot di Pozzallo ci sono 170 immigrati dello sbarco dei 450 avvenuto solo dopo un accordo sulla loro ripartizione. Fatto sta che 50 sono stati trasferiti in Francia, altri in strutture italiane, ma restano ancora migranti destinati ai paesi che se ne prenderanno carico.

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