La Appendino ora fa la "Ni Tav" e scarica le scelte sul governo

Chiara costretta al dietrofront: "Porte aperte al dialogo"

La Appendino ora fa la "Ni Tav" e scarica le scelte sul governo

Roma - La Appendino non è poi così Chiara. Il sindaco di Torino sempre più in difficoltà, onde evitare scossoni rischiosi per la tenuta della sua poltrona ha assunto un atteggiamento ambiguo rispetto a molte delle tematiche cruciali e divisive per la sua città. Dunque di fronte alla massiccia protesta pro Tav la Appendino si guarda bene dall'attaccare la piazza e dall'esprimere disprezzo per i manifestanti come aveva fatto incautamente la sua collega romana, la sindaca Virgina Raggi, che aveva bollato i contestatori romani come «signore con borse firmate e barboncini». La Appendino invece apre al dialogo e scrive sul suo blog un lungo post corredato da una foto di lei sorridente davanti al suo ufficio. «Questa è la porta dell'ufficio della Sindaca di Torino: è aperta e sempre lo resterà - scrive - Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo». E a proposito della manifestazione osserva che «sono stati proposti alcuni punti per il futuro della città che sono in buona parte condivisibili» e che dunque è pronta «a discuterne già dalla settimana prossima e ad instaurare un dialogo costruttivo sulla Torino di domani, anche con chi ha una visione diversa dalla nostra: un dialogo aperto, sincero, trasparente. Aspro, se serve. Ma vivo e sano. Nel pieno rispetto di tutte le opinioni». Insomma un atteggiamento ben diverso da quello della sua consigliera Viviana Ferrero che pochi giorni fa aveva bollato l'iniziativa pro Tav come promossa da «disperati, anziani disinformati, e madamin salottiere».

Sulla Tav la Appendino sindaco non ha seguito le orme della Appendino in campagna elettorale. Una volta insediata ha sempre fatto lo slalom per evitare di andare a sbattere: in sostanza ha continuato a sostenere una posizione critica contro la realizzazione della Torino-Lione precisando però che lei come sindaco non aveva il potere di fermarla. Insomma la patata bollente tocca al governo perché la Appendino dopo aver perso le Olimpiadi non vuole passare alla storia come la sindaca del No a tutto.

Anche il governo, ovvero il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ieri ha espresso grande rispetto per i manifestanti negando che questo sia il governo del No.

Ma la capogruppo di M5s in Consiglio comunale a Torino, Valentina Sganga ha preferito ribadire che l'8 dicembre scenderanno in piazza i No Tav ai quali occorre dare ascolto. Sarà l'analisi costi benefici, che il governo deve produrre in tempi molto celeri, conclude la Sganga a dare «le necessarie risposte» sulla Tav.

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