La aspetta dopo il lavoro la sperona con l'auto e l'accoltella: gravissima

Un'ordinanza gli vietava di avvicinarsi Le ha inflitto 21 fendenti poi si è consegnato

La aspetta dopo il lavoro la sperona con l'auto e l'accoltella: gravissima

Vercelli Un'ordinanza gli vietava di avvicinarsi alla moglie. Ma ieri Maurizio Zangari ha ignorato le disposizioni che il gip di Vercelli aveva disposto nei suoi confronti e all'ora di pranzo ha atteso che la donna, Fiorilena Ronco, uscisse dal lavoro. Non si è fermato davanti a nulla, prima in auto e poi a piedi: ha compiuto una mattanza colpendola con 21 coltellate. Lei, 41 anni, è ricoverata in rianimazione all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli. Probabilmente dovrà subire più interventi: la sua prognosi resta riservata ma, nonostante ferite alla gola, al torace e l'intestino perforato, è ancora viva.

Aveva provato in ogni modo a sfuggire all'agguato del marito, quarantanovenne originario di Cosenza. Appena lo ha visto appostato fuori dalla budelleria, dove lei lavora e aveva appena finito il suo turno, ha ingranato la marcia e provato a scappare. Via Tavallini, a Borgo Vercelli comune alle porte di Vercelli, si è trasformata nel set di un film horror. Zangari a bordo della sua Mazda CX-3 prima l'ha prima tamponata e poi speronata tagliandole la strada. Una volta bloccata l'ha costretta a scendere dall'auto. La donna in preda al terrore però si è divincolata riuscendo ad infilarsi in un'abitazione dove la padrona di casa ha chiamato subito i carabinieri. Non è servito: Maurizio Zangari ha sfondato una finestra e si è gettato sulla moglie. È iniziata una pioggia di coltellate: poi l'uomo si è fermato. Non ha nemmeno provato a fuggire, è tornato in strada e ha aspettato che arrivassero i carabinieri. Poco lontano è stata recuperata la lama di 10 centimetri usata per l'aggressione.

Si è trattato dell'ultimo atto di un rapporto problematico. Fiorilena e Maurizio si erano conosciuti giovanissimi. Il fidanzamento e poi il matrimonio da cui erano arrivati anche due figli, che oggi hanno 16 e 22 anni. Abitavano a Villata, altro borgo circondato dalle risaie vercellesi lontano una manciata di chilometri dal teatro dell'aggressione. Ma con il tempo il rapporto tra i due si era incrinato. Le botte e gli insulti avevano spinto Fiorilena ad andarsene di casa per tornare a Borgo Vercelli dove vive la sua famiglia. Ma la donna era diventata una sorta di ossessione per il marito, dopo che lei aveva avviato le pratiche per la separazione. A dicembre era finita in pronto soccorso ma non aveva voluto fare denuncia.

Dopo l'ultimo episodio di violenza lo scorso febbraio a Zangari era stato vietato di avvicinarsi alla moglie e ai figli. Aveva anche il divieto di dimora sia a Villata sia a Borgo Vercelli. Così si era trasferito nel Novarese, ospite di amici. Ma ieri si è presentato nel comune alle porte di Vercelli e in pieno giorno ha cercato la sua vendetta.

Portato in carcere, con l'accusa di tentato omicidio aggravato dalla

premeditazione, non ha fatto nessuna ammissione. Ma sul suo profilo Facebook, poche ore prima dell'aggressione, ha postato frasi di questo tenore: «Donne di m... Toglimi mio figlio e ti sfracello, non toccate il mio sangue».

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