Sull'obbligo dei vaccini previsto dalla legge 119 «non mi farò dividere la Puglia» in favorevoli e contrari «da chi a Roma, non avendo altro da fare, si diverte a scatenare guerre» che «poi dobbiamo affrontare noi, province dell'impero».
Lo riferisce il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, incontrando una delegazione di cittadini ed esponenti di associazioni contrari all'obbligo vaccinale, ai quali ha offerto il sostegno della Regione nei ricorsi che questi faranno contro la legge, consentendo così una valutazione della costituzionalità del provvedimento.
Per il governatore Emiliano «i ricorsi che i cittadini faranno davanti ai giudici e poi le eventuali ordinanze dei giudici alla Corte costituzionale hanno buone prospettive di successo». Perché - ha rilevato - «la legge ha molti errori, molti vulnus che potrebbero lasciare alla Consulta la possibilità di modificare gli errori commessi dal parlamento». Emiliano ha poi corretto il tiro sostenendo che «la Regione Puglia è sempre stata favorevole all'obbligo vaccinale previsto dalla precedente legislazione che per un ventennio ha regolato senza problemi la materia.
Ma la convinzione che l'estensione delle vaccinazioni obbligatorie da tre a dieci e il rafforzamento delle sanzioni in caso di inottemperanza sia l'unico mezzo per far risalire il numero dei bambini vaccinati in Italia è secondo noi un errore politico».
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