Austria e Serbia, tanta voglia di destra

Previsto il successo di partiti euroscettici e nazionalisti

Austria e Serbia, tanta voglia di destra

In calo i partiti tradizionali, all'indice per la malagestione del caos migranti. In rampa di lancio le formazioni euroscettiche e nazionaliste. Austria e Serbia vanno oggi al voto, rispettivamente per le presidenziali, e per le politiche e le amministrative, con un'unica certezza: sempre più sono i cittadini che guardano con interesse al fronte nazionalista, perché socialdemocratici e popolari non danno più risposte e certezze.

Dopo le polemiche sul Brennero, con la decisione di chiudere il valico e controlli più rigidi dal primo giugno, l'Austria elegge oggi il nono Bundespräsident consapevole che, per la prima volta dal dopoguerra, al ballottaggio del prossimo 22 maggio potrebbero non esserci i due partiti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo per dieci lustri. L'ex ministro socialista Rudolf Hundstorfer infatti è dato al 15%. Poco sotto c'è l'ex presidente del parlamento, il popolare Andreas Khol. Fermo al 2% il milionario Richard Lugner.

Dall'estate del 2015 in Austria sono arrivati più di 100mila richiedenti asilo. Ed ecco che al primo posto nei sondaggi, con il 34% spicca il Partito della libertà austriaco (Fpö) guidato dal 46enne Heinz Christian Strache, convinto che Vienna non debba «diventare Istanbul». Strache, alleato di Matteo Salvini e Marine Le Pen, propone di interrompere l'arrivo di stranieri nel paese e critica aspramente l'accordo sui rifugiati raggiunto tra Ue e Turchia. Il Fpö schiera il 45enne Norbert Hofer, che davanti a 8000 persone venerdì sera ha promesso di essere «il mecenate d'Austria». Gli fa da contraltare il 72enne economista verde Alexander van der Bellen, dato al 25%, seguito dall'indipendente Armgard Griss, ex giudice dell'Alta Corte accreditata del 20%.

Anche in Serbia la destra macina consensi. Mentre il premier Aleksandar Vucic, che ha chiesto urne con due anni di anticipo e che guida il Partito conservatore del progresso serbo è il favorito nei sondaggi (tra il 45 e il 50%), in grande spolvero ecco la destra nazionalista di Vojislav Seselj (Srs). Euroscettico e tifoso di un'alleanza con Mosca, è dato al 10%, e ha già vinto la sua corsa. Poco sopra il 5% invece tutti gli altri, tra cui il Partito socialista e quello democratico.

In un recente sondaggio il 40% dei cittadini ha ammesso di vivere peggio rispetto a soli due anni fa, con un tasso di povertà galoppante e con la paura di un'invasione di migranti. Presenti in tutto quasi 2000 osservatori internazionali per monitorare lo svolgimento delle elezioni.

twitter@FDepalo

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