Non inganni l'apparenza. Inconsistente, assente, vaporacqueo, (Vis)conte dimezzato: appellativi e ritratti del nostro premier non si sono risparmiati, in questi mesi. Ma poi s'è scoperto - lo dicono i benpensanti della maggioranza - che in Consiglio dei ministri sarebbe un abilissimo conciliatore, avvocato trattativista come si conviene in una maggioranza così double-face. Insomma un «peso da novanta» di questo governo. Nonostante resti misterioso il come, quando e perché sia stato pescato e messo lì, a Palazzo Chigi. E soprattutto: da chi?
Certo è che Giuseppe Conte rappresenta il sogno di tutti gli italiani: una vita da onesto mediano e poi, senza neppure giocare alla lotteria, eccoti balzare sul trono più alto. Tanto da meritare un onore concesso a pochi, finora: quello di un imitatore che guarda ancora più in alto di Conte, seppur non ancora ricevuto alla Casa Bianca. Però Simone Baldelli, deputato di Forza Italia, «la sa lunga». Soprattutto, sa trasformarsi arditamente nei colleghi che più lo ispirano. Toccò alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e al suo capogruppo, Renato Brunetta. Così ieri, sul web, impazzava l'ultimo nato: appunto il premier Conte, pressoché identico a dispetto di un «trucco e parrucco» non certo alla Alighiero Noschese.
«Ciao a tutti, sono Giuseppe Conte, sono l'avvocato degli italiani e sono anche, non ridete, il presidente del Consiglio di questo Paese...», l'esordio del primo messaggio alla nazione di Conte-Baldelli in completo blu con pochette da taschino, camicia bianca, cravatta rosa e parrucchino nero. L'ex vicepresidente forzista della Camera, idolo dei colleghi nelle scorse legislature per questo vezzo istrionico che sa cogliere fior da fiore, ha postato la piccola clip su Instagram, dando appuntamento ai seguaci per il prosieguo.
«Vi consiglio di seguirmi non solo sulle mie pagine ufficiali, ma soprattutto su quelle di Simone Baldelli, perché lui sì che la sa lunga e ha già capito che con il governo del cambiamento... il peggio deve ancora arrivare». Siamo solo al primo atto, preparatevi. O piuttosto, come raccomandava Totò in un celebre film: «Arrangiatevi!».
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