Bambina presa a calci dal compagno di classe finisce all'ospedale

Gli alunni frequentano la terza elementare La mamma: "L'ha presa di mira da 3 anni"

Bambina presa a calci  dal compagno di classe finisce all'ospedale

Bullismo alle elementari e la bimba finisce in ospedale. Bambini, sempre più violenti. Bambini, sempre più social. Bambini, sempre più viventi in un mondo virtuale, quello dove ti puoi prendere a botte senza farti male. Ma nella realtà la situazione degenera. Il caso è raccontato da L'Arena.it che parla di una bimba che frequenta la terza elementare in una scuola in provincia di Verona e che è finita al pronto soccorso dopo essere stata menata brutalmente da un suo compagnto di classe. E il racconto è alquanto drammatico. Stando alla testimonianza della madre della bimba, la piccola era in bagno, si stava lavando le mani al termine delle lezioni, all'incirca verso mezzogiorno e mezzo, quando il «solito» compagno di classe l'avrebbe prima spinta violentemente da dietro, facendole sbattere la pancia contro il lavandino, e poi l'avrebbe picchiata al corpo e alla testa, facendola andare a sbattere contro un armadio e finendo per darle un calcio in mezzo alle gambe. Per la piccola, portata in ospedale, ci sono volute 18 ore di controlli e ora dimessa con una prognosi di cinque giorni. Da tre anni la bimba sarebbe stata presa di mira da questo suo coetaneo. La madre sostiene di aver chiesto più volte l'aiuto delle insegnanti ma il problema è rimasto. E ora i referti medici del Pronto soccorso di Villafranca sarebbero stati trasmessi all'autorità giudiziaria. Secondo la dirigente scolastica, che comunque promette indagini e verifiche, si sarebbero travisati i fatti. Ma secondo gli esperti questo non sarebbe solamente un episodio di bullismo, ma violenza pura, tanto da richiedere l'intervento di professionisti sia per l'aggressore che per la vittima.

«Faremo luce al più presto su quanto accaduto, chiariremo se ci sono responsabilità. La scuola non ammette alcuna forma di bullismo. Un forte abbraccio ai genitori della bambina», ha commentato il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti.

Non è la prima volta che nelle scuole si verificano episodi di questo genere. Anche in una scuola media del veneziano, qualche anno fa i ragazzi più grandi di terza media si divertivano a chiedere la merenda a quelli più piccoli di prima, pena le botte. Sul caso veronese il Giornale ha contattato il professor Franco Pajno Ferrara, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta. «Questo non è un raptus spiega - non è una situazione che sboccia così all'improvviso, una situazione del genere matura nel giro di anni. Impossibile che un bambino di pochi anni arrivi a picchiare una bambina così, come mi hanno riferito, questa è vera e propria violenza». Ma perché i bambini sono sempre più violenti? «Sono tante le ragioni dice - oggi i bambini comunicano meno di una volta, gli smartphone e i social provocano solo dei contatti non delle relazioni.

Anche il videogioco: il bimbo pensa di poter fare quello che fanno i supereroi. Ma questi disturbi si vedono anche in casa. Ci sono sempre dei campanelli di allarme: isolamento, solitudine, scarsa capacità di avere contatti sociali».

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