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"Basta guerra, le sanzioni ci uccidono"

Il patron di Giessegi: "Salvini ha ragione: i miei operai rischiano il posto"

"Basta guerra, le sanzioni ci uccidono"

«Nei primi sette mesi del 2022 le bollette sono aumentate di un milione e 350mila euro in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Anche le mie strutture agrituristiche si confrontano con bollette che sono passate da 2mila a 8mila euro. Servono misure concrete perché così non si può andare avanti». Gabriele Miccini, titolare e ad del mobilificio Giessegi di Appignano (Macerata), è preoccupato.

Ingegner Miccini, la situazione è davvero così critica?

«Se non difendiamo le aziende e non facciamo in modo che non chiudano, anche il fisco ne soffrirà perché nessuno sarà più in grado di garantire i livelli di entrate ai livelli che stiamo osservando».

L'Europa e il governo puntano molto sulle rinnovabili.

«Il fotovoltaico richiede tempi lunghi di installazione e di allacciamento alla rete elettrica. Noi abbiamo commissionato a marzo 1.300 kilowatt da aggiungere agli attuali 800 kilowatt, dovevamo partire in giugno ma prima di fine ottobre non riusciremo a far nulla. E comunque per soddisfare al 90% i nostri fabbisogni dovremmo arrivare a 5-6mila kilowatt».

Secondo lei, quale sarebbe la soluzione?

«Smettere di fornire armi all'Ucraina e cercare una soluzione a una guerra che non ci porterà da nessuna parte. Se chiedessi ai miei 595 operai cosa sceglierebbero tra la chiusura dell'azienda e la prosecuzione del conflitto, la loro risposta sarebbe scontata. Non è un gioco da ragazzi assicurare loro ogni mese 2 milioni di stipendi dei quali 1,1 milioni li prende lo Stato».

Il premier Draghi la pensa diversamente.

«Non mi sento tutelato dal governo e neanche da Giorgia Meloni. L'unico che la pensa come me è Salvini che denuncia l'inutilità delle sanzioni. Seguire ciecamente gli Usa non porta a nulla».

Non crede che sia giusto difendere il principio dell'inviolabilità dei confini di uno Stato? Potrebbe toccare anche a noi prima o poi...

«Pensa che Putin invaderebbe Germania, Francia e Italia? Già nel 2015 aveva avvertito gli americani di stare fuori dal Donbass. Non sono un suo simpatizzante ma credo che bisognerebbe lavorare per l'ingresso della Russia nell'Ue e nella Nato come voleva fare Berlusconi. Ora, invece, guarda verso la Cina e l'India e noi siamo sempre più poveri con le nostre aziende che vengono rilevate a prezzi di saldo».

Quali prospettive per Giessegi?

«Gli utili si ridurranno, ma l'importante è non avere perdite. Se continuiamo a importare inflazione, dovremo aumentare i prezzi di listino, rischiando di sbattere contro la frenata dei consumi. I produttori italiani di pannelli di nobilitato sono quattro e sono tutti energivori.

Ogni giorno mi chiedono un aumento: dopo il +63% del 2021, ora vogliono un +20% anche perché non trovano più materia prima in quanto viene usata per produrre energia elettrica. Dunque, l'unica soluzione è cercare di fermare la guerra. Con queste sanzioni Zelensky sta facendo l'eroe sulle nostre spalle».

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