Una decina di anni fa, quand'era ancora al timone di Unicredit, Alessandro Profumo fissò pubblicamente la data del suo ritiro a vita privata: il 17 febbraio 2017, giorno del suo sessantesimo compleanno. A un mese dalla scadenza fatidica il manager genovese è stato invece chiamato a una nuova sfida: la guida di Leonardo-Finmeccanica al posto di Mauro Moretti. Certo, la Borsa ha salutato lo scioglimento della riserva da parte dell'ex presidente di Mps con un -2,4 per cento.
E, tuttavia, il comunicato del tesoro sulle liste da depositare (il termine è lunedì) per il rinnovo dei cda delle quotate, atteso ieri dopo la chiusura dei mercati, in serata non era ancora stato pubblicato, alimentando i sospetti sul fatto che la partita abbia lasciato l'amaro in bocca ai contendenti delle varie fazioni politiche. La sorpresa, infatti, non sarebbe poca nel vedere nella plancia di comando del gruppo del comparto aerospazio e difesa un banchiere, ma tutto ha una spiegazione. Assodato che la condanna in primo grado di Moretti per l'incidente di Viareggio, soprattutto per il Quirinale, richiedeva un avvicendamento, l'esecutivo nella persona del premier Gentiloni si è indirizzato verso questa scelta. Facile anche leggervi il placet di Matteo Renzi che ha sempre apprezzato la compostezza di Profumo nel gestire, finché è stato in sella (cioè fino all'estate del 2015), la partita Mps senza creare effetti destabilizzanti per Palazzo Chigi. Il placet degli ambienti vicini alla Nato era poi quasi scontato sia perché Profumo è consigliere indipendente Eni sia perché il padre della sua consorte era un importante dirigente del nostro ministero degli Esteri «ombra». Da notare, inoltre, la sottigliezza degli analisti di Equita (la sim di cui Profumo è presidente) che ieri hanno tagliato il rating di Leonardo da buy (comprare) a hold (conservare).
E la ritrovata vigoria renziana si nota pure nel tentativo di imporsi nell'accoppiata Poste-Terna. Giubilato l'ottimo (per ciò che concerne i risultati) Francesco Caio, la maggioranza Pd riunita attorno al'ex segretario punta ad accontentare Matteo Del Fante (ad di Terna) destinandolo alla società che si occupa di logistica, spedizioni e prodotti finanziari sostituendolo con un altro manager di «area», l'amministratore delegato di A2A, Valerio Camerano. resta comunque fortissima la concorrenza di Alberto Irace, sponsorizzato dal sottosegretario Maria Elena Boschi (ormai quasi in rotta con il Giglio magico), e del direttore finanziario di Poste ed ex Enel, Luigi Ferraris. Per la presidenza si punterebbe a «promuovere» l'ad di PosteVita, Bianca Maria Farina, al posto di Luisa Todini
Analogamente nel segno della continuità «renziana» (non per appartenenza politica, ma solo per provenienza della nomina) possono interpretarsi le molto probabili conferme di Claudio Descalzi con presidente
Emma Marcegaglia a Eni, Francesco Starace a Enel e Roberta Neri a Enav. Nella società che si occupa di assistenza al volo dovrebbe arrivare come presidente l'ambasciatore Gianni Castellaneta al posto di Nanni Beccalli-Falco.
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