Roma - Grande è la confusione sotto il cielo. Ma la situazione non è affatto eccellente. E Giorgia Meloni non è Mao. Mentre sull'asse M5s-Lega si lavora a un'ipotesi di governo, Fratelli d'Italia gioca d'anticipo e sceglie di stare all'opposizione. Anche perché in questa strana partita a scacchi che ha coinvolto il centrodestra, la posizione di Fdi è stata sempre marginale. Non al centro dei veti pentastellati, che riguardavano Forza Italia e Silvio Berlusconi, non nel cuore delle trattative sottotraccia, tenute in piedi dai pontieri dei Carroccio e dagli omologhi del Movimento. Così ieri l'assemblea dei parlamentari di Fratelli d'Italia, a Montecitorio, avrebbe deciso di sfilarsi preventivamente da un «governo che nasce in grande confusione». Una scelta coerente con quella di restare alla finestra, con la leader che aveva già spiegato di «attendere l'esito delle scelte di Mattarella per poi indicare le proprie decisioni». Alla riunione dei gruppi, la Meloni ha ribadito peraltro che dal suo punto di vista Mattarella avrebbe dovuto affidare un incarico «alla luce del sole» - recita una nota del partito - «a Salvini perché si presenti in Parlamento a chiedere i voti, innanzitutto ai Cinquestelle o anche ai singoli parlamentari, necessari per iniziare subito a dare agli italiani le risposte che attendono». Quella, che il capo dello Stato aveva rigettato come non praticabile, era la strada maestra per il presidente di Fdi.
Che ha anche ribadito la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di governo tecnico. E che, di fronte al travaglio in corso per tentare il parto di un governo politico sull'asse lega-Cinque stelle, per il momento resterebbe all'opposizione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.