I presenti lo descrivono in forma scoppiettante, galvanizzato dai ballottaggi, desideroso di tornare a muoversi sul territorio. In apertura recita a memoria un sonetto di Dante e un racconto in francese. Si tiene aggiornato sulle trattative di mercato del Milan, telefonando ad Adriano Galliani che è a Montecarlo per la trattativa con Geoffrey Kondogbia. E scherza anche sulla fede rossonera del segretario della Lega: «Salvini è così milanista che meriterebbe di essere nominato vicepresidente». Rivela di aver scattato in un solo giorno 572 foto per rispondere alle richieste dei suoi sostenitori.
Naturalmente non rinuncia all'analisi dei temi europei. Agli europarlamentari chiede di organizzargli un incontro con i vertici del Ppe e si sofferma sulla vittoria del candidato conservatore, l'ex premier Lars Lokke Rasmussen, in Danimarca, «la migliore prova della necessità di pronunciare parole chiare sull'immigrazione, senza infingimenti. Così come serve decisione sulla questione sicurezza. Sarebbe ora di cambiare il nome del ministero degli Interni in ministero della Sicurezza». L'ex premier ricorda gli errori commessi dalla Francia, le drammatiche conseguenze della campagna contro Gheddafi, il «bluff delle Primavere arabe», con Parigi che fa ricadere il peso delle sue mosse sull'Italia e chiude le frontiere.
L'analisi si sposta poi sull' «errore storico» che si sta commettendo verso la Russia. Racconta le ragioni del suo viaggio della prossima settimana da Vladimir Putin a cui seguirà una missione negli Stati Uniti. Si sofferma sui danni e le sofferenze che le sanzioni alla Russia stanno infliggendo alla nostra economia. «Ho parlato con gli agenti immobiliari della Sardegna, sono sempre di più i russi che mettono in vendita le loro ville. E grande difficoltà c'è anche a Rimini che negli ultimi anni aveva puntato forte sull'interscambio con la Russia. Dobbiamo assolutamente differenziarci dalla linea del Ppe». Berlusconi chiede anche di dare visibilità alle battaglie in difesa del Made in Italy, raccogliendo le istanze provenienti dalle associazioni di categoria.
Dopo l'incontro si mette al lavoro per preparare l'incontro con Salvini fissato per martedì a cena. Con il leader leghista ragionerà su un piano per la sicurezza e l'immigrazione e sul progetto di flat tax a cui stanno lavorando Renato Brunetta e Armando Siri. Berlusconi non nasconde di stare pensando a una nuova casa dei moderati, un rassemblement, come lo ama chiamare. Un contenitore politico che tenga insieme tutte le forze di centrodestra per lanciare la sfida a Renzi. Il Cavaliere sta studiando anche il nome da dare a questo raggruppamento.
Un lavoro che vuole sviluppare attraverso il contatto diretto con la gente, anche per ricercare i «nuovi Brugnaro» da mettere in campo nelle prossime Amministrative del 2016.
Per questo Berlusconi è tornato a manifestare la volontà di iniziare subito, con almeno due tappe, il suo tour delle province italiane. «Voglio confrontarmi con il popolo di centrodestra, senza troppi vincoli e infingimenti e raccogliere i consigli e i contributi di tutti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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