Berlusconi gela chi lascia Fi: meglio perderli che trovarli Io premier? No, farò il regista

Incontra gli azzurri per la festa romana di compleanno: «Non scordo chi resta al mio fianco». E smentisce la crisi con la Pascale

Berlusconi gela chi lascia Fi: meglio perderli che trovarli Io premier? No, farò il regista

Doveva essere un incontro rapido e invece il faccia a faccia con Mr. Bee Taechaubol per la cessione di una quota del Milan va per le lunghe. Le firme per perfezionare l'accordo del passaggio del 48% della storica società di via Aldo Rossi dovrebbero arrivare con un po' di ritardo rispetto alle scadenze ma soprattutto il summit prolungato manda in fibrillazione i quasi cento parlamentari azzurri che attendono Silvio Berlusconi a Roma per fargli gli auguri. Appuntamento alle 21 alla Terrazza Caffarelli ai Musei Capitolini, a due passi dal Campidoglio. Per il leader, come regalo, un manoscritto del 1500.

Il Cavaliere parla a braccio e il mood delle sue parole è deciso: motivare i suoi uomini. Entrando al ristorante parla anche di leadership: «Io ho sempre detto che voglio fare il regista. Alla mia età non si può coltivare il disegno di candidarsi a premier». E di Milan: «Non c'è nessun problema. Mihajlovic è un bravo allenatore e una persona capace» e resterà al suo posto anche in caso di ko con il Napoli.

Poi tocca i temi caldi. Punto primo: visto che le truppe si stanno decimando c'è da rincuorare i fedelissimi. Il messaggio che vuole dare Berlusconi è il seguente: quelli che lasciano è meglio perderli che trovarli; sono tutti mestieranti della politica; che usano Fi come un taxi. Infatti dice: «Degli addii siamo contenti: ora siamo più uniti e coesi».

Punto secondo: non dimenticherò chi mi rimane fedele e io sarò sempre in campo al vostro fianco. «Rimarrò presidente di Forza Italia a vita e non ho perso il vizio di vincere». Certo, il periodo è quello che è, la mia assenza ha pesato in termini di consensi; ma se torno sotto i riflettori Forza Italia può recuperare svariati punti e vincere. Sì, vincere; già adesso la coalizione del centrodestra è alla pari con il Pd, figurarsi con un Cavaliere con le mani libere e nuovamente sotto i riflettori delle telecamere. Spiega: «Mi sono sempre dato traguardi impossibili poi raggiunti al 100%. Riuscirò anche questa volta». E ancora: «Nei prossimi due anni torneremo a essere il primo partito». Avrebbe preferito aspettare la completa riabilitazione giudiziaria ma «Inizialmente la sentenza di Strasburgo era attesa per questi giorni, mentre ora - conferma Berlusconi - la fissazione della sentenza addirittura si pensa possa andare al 2016».

Punto terzo: l'unità del centrodestra. Il patto con la Lega «s'ha da fare»: si riusciva ad andare d'accordo anche quando urlavano «secessione»; ora sarà ancor più facile. Certo, nessuna sudditanza nei confronti di Salvini che «vedrò nei prossimi giorni assieme a FdI». Anche per decidere su Milano perché «Sul sindaco non abbiamo ancora deciso».

Punto quarto: nessun aiuto a Renzi sulle riforme perché così «l'Italia è a rischio regime». Intanto il Cavaliere si regala un'altra villa in Brianza con l'acquisto di Villa Giambelli a Casatenovo, più di mille metri quadrati con annesso parco, a una decina di chilometri da Arcore. Non un regalo alla fidanzata Francesca Pascale, come è stato scritto, ma la volontà di Berlusconi di cambiare dimora lasciando villa San Martino di Arcore come suo quartier generale.

Infatti assicura: «Con Francesca non c'è nessuna crisi, ho comprato una casa a 8 minuti da Arcore, una residenza mia e di Francesca perché Arcore è diventata un quartier generale, un porto di mare, con nessuna intimità».

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