Berlusconi non sarà sul palco di Bologna insieme a Salvini

Il Cavaliere è in forte dubbio ma parteciperà una delegazione di Forza Italia. Potrebbe essere decisivo un faccia a faccia con Salvini già nelle prossime ore

Berlusconi non sarà sul palco di Bologna insieme a Salvini

Silvio Berlusconi tira il freno a mano. Dopo le indiscrezioni circolate sulla sua partecipazione alla manifestazione della Lega a Bologna, il presidente di Forza Italia mette in «stand by» la sua presenza. Al momento si propende per il «no», ma non c'è ancora una comunicazione ufficiale e resta aperto uno spiraglio legato a un possibile faccia a faccia con Matteo Salvini. Un vertice tra i leader che avverrà a breve - forse già oggi a pranzo - e risulterà decisivo per la decisione finale.

Di sicuro il partito azzurro sarà presente con una delegazione in segno di amicizia. La conferma arriva nel pomeriggio con un comunicato: «Forza Italia parteciperà alla manifestazione organizzata dalla Lega Nord a Bologna, domenica prossima, con una sua delegazione istituzionale», si legge in una nota. Una conferma del possibile disimpegno dell'ex premier - Fi potrebbe inviare Giovanni Toti, Renato Brunetta, Paolo Romani, i coordinatori regionali del Nord e i capi dipartimento - che suscita qualche malumore dalle parti del Carroccio. «Berlusconi? Chi non viene a Bologna sbaglia» dice Matteo Salvini. «Siamo stupiti e dispiaciuti che qualcuno si sfili dalla sfida a Renzi. Noi andremo avanti per la nostra strada» aggiungono i capigruppo della Lega, Gianmarco Centinaio e Massimiliano Fedriga. In piazza ci sarà, invece, Umberto Bossi. «A Bologna ci sarò. Berlusconi? Quel che decide di fare alla fine lo fa. Se si mette in testa di fare una cosa, alla fine Berlusconi la fa. Verrà una delegazione istituzionale? Berlusconi da solo sarebbe meglio di una delegazione di Forza Italia».

Le perplessità del presidente azzurro - che ieri è stato visitato da un oculista che gli ha prescritto un po' di riposo - sono legate ai tanti rischi legati a una manifestazione di cui non è stata condivisa fin dall'inizio la genesi. Una circostanza che lascia aperti interrogativi sull'identità di un evento nel quale ci si esporrebbe a una platea estranea, senza una piattaforma comune di contenuti condivisi nel dettaglio. Inoltre Berlusconi deve fare i conti con i dubbi espressi da larga parte del partito. L'ala più scettica di Fi considera la partecipazione a un'iniziativa di piazza promossa e organizzata dalla Lega un boomerang mediatico-politico e, sostanzialmente, un riconoscimento ufficiale della leadership di Matteo Salvini nel centrodestra. «Berlusconi è un leader che va alle manifestazioni organizzate da lui...» dice Altero Matteoli. «Se questa iniziativa dell'8 novembre fosse stata organizzata da Forza Italia insieme alla Lega, non ci sarebbe stato nessun problema, ma è promossa e organizzata solo dal Carroccio. Per questo, resto molto perplesso sull'utilità di andarci». Perplessi sulla presenza del Cavaliere a Bologna anche il capogruppo al Senato, Paolo Romani, quella alla Camera Renato Brunetta e il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che spiega: «L'unità del centrodestra è fondamentale a patto di ricordare che noi siamo noi e loro sono loro. Quella con la Lega dev'essere un'alleanza, non una fusione». Favorevoli alla partecipazione sono, invece, Daniela Santanchè, Licia Ronzulli e Augusto Minzolini.

In ogni caso, in attesa del verdetto finale, la macchina organizzativa di Forza Italia non è stata fermata. Si continua a lavorare per fare affluire diversi pullman di sostenitori azzurri. La volontà è quella di farsi trovare pronti nel caso ci fosse poi il via libera «last minute» di Silvio Berlusconi.

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