Berlusconi ricuce l'alleanza: "Matteo leader, non apro al Pd"

Il Cav rassicura Salvini dopo l'uscita anti M5s: «Nessun contatto con i dem. Sì a un governo di centrodestra»

Berlusconi ricuce l'alleanza: "Matteo leader, non apro al Pd"

«Il Signore è con lei, non si scoraggi». Silvio Berlusconi spiazza tutti e complice il suo recente innamoramento per il Molise, dalle cui bellezze naturali è rimasto sinceramente colpito, si concede una giornata aggiuntiva di relax nella regione del centro Italia. Qui una donna molisana lo incoraggia durante una passeggiata a Bagnoli del Trigno, un borgo da cui è facile rimanere abbagliati per la sua bellezza e il panorama. E Berlusconi, poggiandole una mano sulla spalla, le risponde: «Ha visto quante cattiverie che mi fanno?».

Se il contatto umano con i suoi sostenitori è certamente benvenuto (il sindaco di Bagnoli del Trigno cerca di convincerlo a comprare casa nel suo paese, proponendogli una dimora padronale nella piazza principale), il Cavaliere ci tiene a fare chiarezza sulla sua posizione sulle possibili alleanze in vista della formazione del governo. E così ritorna sulle sue dichiarazioni del giorno prima, quelle che hanno fatto scattare la dura reazione dei Cinquestelle e le perplessità della Lega. «Non ho mai detto di voler fare un governo coi voti del Pd. Non c'è nessun contatto in atto con il Pd. Ho solo detto che avremmo dovuto presentarci in Parlamento con il nostro programma e raccogliere i voti di tutti coloro che non ritenessero cosa buona per l'Italia e per loro andare a nuove elezioni», spiega Berlusconi. Una «soluzione» che rilancia anche durante il pranzo con alcuni imprenditori molisani, un incontro in cui si rammarica per la difficoltà di far decollare questa maggioranza parlamentare in progress.

L'auspicio è quello di rinsaldare la coalizione che si è presentata unita davanti agli elettori. «Lo stato di salute del centrodestra? Tutto bene. Anche ieri sera ho parlato con Giorgetti e siamo sempre assolutamente convinti che dobbiamo fare un governo: il centrodestra è unito e Matteo Salvini è la persona che deve esprimere il leader». Qualcuno azzarda anche la possibilità di un incontro Berlusconi-Salvini nella giornata di oggi, ma questa voce non trova riscontri.

Di certo dentro Forza Italia c'è una vena di preoccupazione per le voci che si moltiplicano senza trovare conforto ufficiale nel corso delle ore su una possibile accelerazione tra Lega e M5s, una accelerazione finalizzata a chiudere un accordo prima dell'incarico esplorativo a Roberto Fico. I contatti telefonici tra gli sherpa azzurri e leghisti non mancano. E arriva qualche rassicurazione sul fatto che Salvini non voglia rompere con Berlusconi e continui a cercare una soluzione «unitaria» al rebus, magari riproponendo l'appoggio esterno di Forza Italia. Giorgia Meloni, invece, continua a invocare l'unità del centrodestra e chiede di evitare le fughe in avanti, dicendosi indisponibile allo strappo.

Di certo, qualche centinaio di chilometri più a Nord, nella campagna elettorale friulana il centrodestra continua a lavorare e a scendere in piazza indossando la veste comune della coalizione, come dimostrato ad esempio dalla presenza di Maurizio Gasparri a un evento a sostegno di Massimiliano Fedriga. In ogni caso la sensazione è che il risultato molisano possa servire da catalizzatore per orientare la soluzione alla crisi di governo e davvero risultare decisivo.

Berlusconi per il momento pianta i suoi paletti: si riparte dal centrodestra e da Salvini; non c'è nessun dialogo in corso con il Pd.

Sullo sfondo il pensiero di Berlusconi ritorna sulla sentenza sulla trattativa Stato-mafia - «si tratta di un primo grado, non dimentichiamocelo», si fa notare dentro Forza Italia - che lo ha colpito profondamente. Un processo, quello di Palermo, che secondo il Cavaliere è semplicemente e dolorosamente «sbagliato nei modi, nella sostanza e nei tempi».

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