Berlusconi sicuro: non rottamo FI Anzi, raddoppio

Il Cavaliere non rinuncia all'Altra Italia, progetto parallelo che sarà utile se nell'Italicum tornerà il premio alla coalizione

Berlusconi sicuro: non rottamo FI  Anzi, raddoppio

«Forza Italia è e resta centrale, la mia intenzione è di aggiungere, non di sottrarre». La tensione dentro il partito azzurro per il varo del progetto parallelo «l'Altra Italia» o «Casa della Speranza», annunciato da Silvio Berlusconi, è palpabile. Il timore di una rottamazione c'è e per questo il presidente del partito vuole spiegare meglio lo spirito della sua iniziativa che non vuole affatto essere una archiviazione della creatura da lui creata nel '94. Per questo ieri sono partite le convocazioni per due cene dell'ex premier con i gruppi parlamentari: la prima, mercoledì, coinvolgerà i senatori; la seconda, giovedì, i deputati.

Berlusconi dirà con chiarezza che Forza Italia non è in liquidazione, che il nome non si tocca e lui continuerà ad esserne il presidente. Questo non vuol dire una marcia indietro rispetto al nuovo progetto che si muoverà su un binario parallelo a quello della formazione di Piazza San Lorenzo in Lucina. Il destino dell'Altra Italia - lista, bacino a cui attingere o think tank - verrà definito anche in base all'evoluzione dell'Italicum e alle eventuali modifiche che dovesse subire. Se ci sarà il premio alla coalizione allora l'ipotesi della creazione di una sorta di lista civica parallela a Forza Italia potrebbe anche prendere piede.

L'idea di fondo di Berlusconi è mettere in circolo energie, creare una concorrenza positiva, scuotere il partito dalla pigrizia, invitare tutti a organizzare iniziative sul territorio. Perché come dimostra anche la sparata di Matteo Renzi sul taglio delle tasse, la maggioranza è in difficoltà e la «disponibilità potenziale» dell'elettorato aumenta. Inoltre, ricorda Berlusconi «l'unico vero, grande taglio di tasse negli ultimi venti anni lo ha fatto il mio governo nel 2005». In questi giorni già si sono visti alcuni risultati. In sequenza si sono svolti eventi politici importanti come quello organizzato a Roma da Marcello Fiori, quello di Annagrazia Calabria a Fiuggi, quello di Alessandro Cattaneo ad Ameglia mentre oggi sarà la volta di Antonio Tajani con gli europarlamentari in vista del congresso del Ppe (lo stesso Tajani poi si dirigerà in Toscana per un confronto con Confindustria) mentre Maurizio Gasparri sta lavorando per l'annuale appuntamento di «Everest» a Giovinazzo nella prima settimana di settembre. Per l'autunno si conta sull'effetto traino del tour delle cento province che Berlusconi continua ad avere in testa e che potrebbe partire da Ascoli, in omaggio alla buona amministrazione del sindaco Guido Castelli. Oltretutto c'è anche un altro elemento nelle parole di Berlusconi che viene accolto con interesse da una parte del partito, in particolare dai consiglieri comunali e regionali: l'impegno a tentare di reintrodurre le preferenze. Uno strumento che accenderebbe la competizione e rafforzerebbe chi è abituato a fare politica sul territorio.

Sullo sfondo continuano a circolare indiscrezioni su presunte tensioni nell' inner circle di Forza Italia, in particolare tra Francesca Pascale e Mariarosaria Rossi. Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, non vuol sentir parlare di divisioni, dannose per il partito, proprio ora che bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di restare uniti per rosicchiare posizioni a Renzi, che non appare più granitico come prima. L'obiettivo è solo quello di spargere veleno ad arte, sarebbe stato il ragionamento di Berlusconi.

di Fabrizio de Feo

Roma

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