Berlusconi: "Al voto dopo la manovra, no al fronte anti-M5S col Pd"

Berlusconi dice no a un'alleanza con Renzi: "Forza Italia punta alla qualità". Sulla Le Pen: "Non ha i nostri valori"

Berlusconi: "Al voto dopo la manovra, no al fronte anti-M5S col Pd"

"L'importante è non perdere altro tempo, e dare agli italiani una legge equilibrata che consenta di scegliere in modo davvero democratico da chi essere governati. Ed evitare di consegnare il Paese a un nuovo pericoloso immobilismo". Silvio Berlusconi chiede di fare in fretta a scegliere la legge elettorale e a tornare alle urne.

"Non mi appassiono a questo o quel sistema", spiega il Cavaliere in un'intervista a La Stampa, chiedendo però all'esecutivo di non tergiversare su manovra e riforme, con la scusa del voto: "È giusto che gli italiani si possano esprimere al più presto, ma questo non può essere un pretesto per evitare al Pd e al governo di assumersi la responsabilità di scelte difficili, conseguenza del cattivo governo degli ultimi anni. Di fronte al disastro dell'economia italiana, mettere in atto delle piccole tattiche elettorali sarebbe irresponsabile ed anche controproducente. Non credo che gli italiani siano ancora disposti a farsi prendere in giro".

Di certo, l'ex premier non ha intenzione di allearsi al Partito democratico di Matteo Renzi in nome di un fronti anti populismo e anti Cinque Stelle: "Se volessimo consegnare il paese a Grillo questa sarebbe la strada giusta", assicura Berlusconi, "Se noi liberali facessimo un fronte comune con chi ha programmi e idee opposte alle nostre, significherebbe soltanto una cosa: che ci interessa solo il potere. Sono le farneticanti teorie dei grillini. Noi vogliamo vincere le elezioni con una proposta politica di qualità, coerente con i nostri valori, e affidata a persone credibili, per gran parte non politici di professione ma protagonisti stimati e apprezzati del mondo dell'impresa, delle professioni, della cultura".

Meglio puntare al centrodestra unito, sul cui programma "siamo già d'accordo al 95%": "Si articola in sei punti: meno tasse, meno Stato, meno Europa, più aiuto a chi ha bisogno, più sicurezza per tutti, più garanzie per ciascuno", dice il leader di Forza Italia, aggiungendo che "la nostra soluzione, sostenuta da molti validi economisti, prevede" il mantenimento dell'euro "soprattutto per le esportazioni e le importazioni". Accanto ci sarebbe però "il recupero parziale della nostra sovranità monetaria con l'emissione di una seconda moneta nazionale, con tutti i vantaggi che questo comporterebbe".

Il leader della coalizione? "Mi sembra davvero l'ultimo dei problemi", taglia corto Berlusconi, "Al momento giusto troveremo insieme la figura meglio in grado di coniugare credibilità, autorevolezza, esperienza, capacità di includere e di aggregare".

Immancabile anche un commento sulle elezioni francesi, anche se - spiega - è "inopportuno schierarsi nelle elezioni di Paesi amici", dal momento che "la Francia rimarrà per l’Italia un partner irrinunciabile chiunque vinca le elezioni". Sui due candidati, però, non ha dubbi.

"La signora Le Pen è portatrice di valori e di una cultura che non sono le nostre, anche se rappresentano sensibilità e stati d'animo diffusi in larghi strati della popolazione, non solo in Francia ma in tutta l'Europa", dice il Cavaliere, "Macron è un brillante tecnocrate che viene dalla sinistra, anche se ne sta innovando lo stile e il linguaggio. Ma questa non è la nostra cultura liberale".

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