Blitz a Zurigo dell'Fbi a due giorni dal rinnovo presidenzale della Fifa Dietro l'assegnazione dei tornei ci sarebbero tangenti per 100 milioni

Le manette sono scattate all'alba, quando gli agenti della polizia svizzera si sono fatti consegnare le chiavi delle camere dell'hotel Baur au Luc di Zurigo per evitare che qualcuno potesse darsi alla fuga. Decapitata la Fifa, l'organismo di governo del pallone mondiale, riunita a Zurigo per il meeting annuale. Gli arrestati verranno estradati negli Stati Uniti, dove li attende il giudice della corte federale di Brooklyn. A New York saranno chiamati a rispondere di reati che vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione perpetrati per 24 anni. Sotto accusa sono in 14, ma non tutti si trovavano in Svizzera. Tra gli indagati c'è anche il padre padrone del calcio mondiale, lo svizzero Sepp Blatter, l'uomo che guida la Fifa dal 1998. Venerdì sarebbe stato eletto per la quinta volta consecutiva a capo del calcio mondiale, ma il voto potrebbe essere spostato, lo ha chiesto anche l'Uefa. Che in un comunicato è stata durissima: «È un disastro per la Fifa che offusca l'immagine del calcio nel suo complesso. Questi fatti mostrano, ancora una volta, che la corruzione è profondamente radicata nella cultura della Fifa».

Le indagini sono state condotte dal numero uno dell'Fbi, James Comey, che stava lavorando sul caso da circa quattro anni, e coordinate dal ministro della Giustizia Loretta Lynch. Tutto è nato da un'operazione a fari spenti iniziata nel gennaio del 2011, un mese dopo la discutibile scelta del Qatar ai danni degli Stati Uniti per l'organizzazione della Coppa del Mondo del 2022. Il Federal Bureau of Investigation ha raccolto documenti, testimonianze e prove su come l'emirato avesse «comprato» l'organizzazione del torneo. A svolgere il «lavoro sporco» è stato Louis Freeh, ex numero uno dell'Fbi, giudice e agente segreto durante la presidenza Clinton. A operazione conclusa Freeh ha consegnato il materiale a Comey che ha dato vita all'indagine ufficiale. A inchiodare gli indagati c'è anche una dichiarazione dell'ex presidente della federcalcio tedesca Theo Zwanziger, rappresentante del Comitato Etico della Fifa: «Nessuno ha mai capito i criteri che hanno premiato il Qatar. Alla vigilia dell'investitura veniva dato addirittura all'ultimo posto delle preferenze».

Le accuse sono pesantissime e riguardano in particolar modo il meccanismo che ha portato Russia e Qatar ad aggiudicarsi le prossime due edizioni della Coppa del Mondo del 2018 e 2022. Sotto la lente degli inquirenti anche gli accordi per il marketing e i diritti televisivi e l'organizzazione di una serie di gare amichevoli tra nazionali del terzo mondo, allestite con lo scopo di alimentare il mercato delle scommesse clandestine. Tra le persone fermate figurano elementi che per decenni hanno guidato le sorti del calcio mondiale, come Jeffrey Webb, delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo, l'uruguayano Eugenio Figueredo, anche lui vicepresidente e fino al 2014 presidente della Conmebol, l'associazione di calcio sudamericana, e Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato e presidente della Concacaf tra il 1990 e il 2011. Warner è accusato di aver chiesto una cifra di 10 milioni di dollari in tangenti al governo del Sudafrica che ha ospitato i mondiali del 2010. Nei guai anche il membro del comitato esecutivo Fifa e della Concacaf Eduardo Li, il responsabile dello sviluppo Julio Rocha, Costas Takkas della Concacaf, il membro del comitato Conmebol Rafael Esquivel, l'ex presidente della Federcalcio brasiliana Josè Maria Marin e Nicolas Leoz, fino al 2013 alla guida della Conmebol. «Forse giustizia è fatta - commenta a caldo il capo del calcio a stelle e strisce Sunil Gulati - la bocciatura degli Usa ha provocato una perdita di 150 miliardi di dollari».

L'ex presidente della Uefa, Lennart Johansson, ha in mente una possibile soluzione: svolgere i mondiali 2018 in Inghilterra e riassegnare quelli del 2022. . E Diego Armando Maradona, da sempre nemico giurato di Blatter, pubblica su facebook una foto di quest'ultimo con la scritta: ladro. È l'ora delle vendette sommarie, nel mondo del calcio.

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