Dopo le bombole, le accuse. Attacco totale alla polizia

Sinistra e buonisti mettono nel mirino gli agenti. Che sui social postano la loro rabbia: "Siamo stati abbandonati"

Dopo le bombole, le accuse. Attacco totale alla polizia

Roma - La rabbia dei poliziotti e dei cittadini esplode sui social: «Basta, non ne possiamo più, la politica si assuma le sue responsabilità», dicono gli agenti. Dopo i fatti di piazza Indipendenza, a Roma, i rappresentanti delle forze dell'ordine si ribellano agli attacchi continui . «Troppo facile giudicare stando seduti a guardare un video - scrivono sulla pagina Sostenitori della Polizia di Stato -. Al contrario chi rischia in prima persona di essere ucciso in piazza».

E c'è anche chi specifica che «chi tenta di colpire un agente con una bombola di gas è solo un assassino». «Orgoglioso di essere un poliziotto, orgoglioso dei miei colleghi», scrive un agente. Una donna commenta solidale: «Io avrei mandato i politici. Forza ragazzi, noi siamo con voi e con le forze dell'ordine». Su un altra pagina, Italia Celere, c'è chi rincara la dose: «Siamo senza contratto, ci tappano la bocca e sospendono tutti i diritti costituzionali, ma da noi pretendono quella perfezione che loro non sanno dare». Il limite, insomma, è superato. Il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, chiarisce che la frase pronunciata dal funzionario che ha creato tanta polemica, «è grave e avrà le sue conseguenze». A pronunciarla un funzionario già coinvolto nel caso delle cariche contro gli operai della Thyssenkrup nel 2014: in tre finirono all'ospedale. Sul singolo episodio si farà chiarezza, ma Gabrielli si schiera dalla parte dei suoi uomini e dice senza mezzi termini: «È altrettanto grave che l'idrante e le frasi improvvide pronunciate durante la carica diventino una foglia di fico. Le responsabilità sono di chi ha lasciato vivere quelle persone in condizioni subumane».

Eppure c'è ancora chi, come Giuseppe Civati, chiede le dimissioni del ministro dell'Interno, Marco Minniti, perché «l'operazione poliziesca è l'ultimo capitolo di un libro che non avemmo mai pensato di leggere». A difendere il titolare del Viminale, però, arriva il prefetto di Roma, Paola Basilone: «Non ha avuto alcuna responsabilità nello sgombero».

E anche nella politica c'è chi si schiera dalla parte della polizia. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ieri in visita a Catania, ha chiarito: «Io credo che le regole vadano sempre rispettate. È chiaro che la frase detta (dal funzionario di polizia, ndr) è stata sbagliata e non può certamente avere consenso da parte di chicchessia. Ma è molto più grave vedere persone che sono accolte nel nostro Paese che lanciano bombole del gas contro ragazzi, carabinieri, poliziotti che fanno rispettare le regole nel nostro Paese». «Troppo facile scaricare sulle Forze dell'ordine responsabilità che sono di altri»,gli fa eco Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia.

E poi c'è l'altra nota stonata del caso Piazza Indipendenza: le accuse del Comune alla Prefettura, su cui interviene il presidente dell'associazione Prefettizi Antonio Corona: «Il prefetto Basilone è stato encomiabile, pure nelle dichiarazioni successivamente rese agli organi di informazione».

Per i rappresentanti sindacali della polizia la misura è talmente colpa che annunciano iniziative ad hoc. Il 16 settembre avrà luogo, da Padova a Venezia, una pedalata, organizzata da Matteo Stacco di «1609» e sposata dal Sap. Migliaia di persone pedaleranno in autostrada per solidarizzare con gli agenti sospesi per aver espresso disagio. «Per fortuna - dice il segretario generale del Sap, GianniTonelli - i cittadini stanno prendendo consapevolezza del fatto che le politiche di governo sono sbagliate.

I nostri agenti vengono aggrediti di continuo da delinquenti che il giorno dopo vengono rilasciati. Siamo stanchi, rischiamo per una manciata di lenticchie e nessuno ci dice "bravi". La stampa ideologizzata e il mondo politico che ci criminalizza e ci disumanizza fanno il resto. Tutto ciò è inaccettabile».

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