La Bouchet: «Ma io sono all'antica: lontani dagli occhi, lontani dal cuore»

«Sono un tipo vecchio stampo: a un certo punto bisogna sposarsi e mettere su casa», dice Barbara Bouchet. . Prima di sposarsi, un fidanzato lontano l'ha ingannata, mentre lei lavorava a Hollywood.

Che cosa pensa delle relazioni a distanza?

«Può essere divertente: te ne stai lontano, chiudi la chat e …magari, tradisci. Chi ti vede? Ma l'incontro vero è un altro. E poi, a un certo punto, bisogna trovarsi sotto lo stesso cielo».

È questione di fiducia reciproca, vero?

«Certo: pensiamo ai mariti che vanno a trovare lavoro in Germania, con le mogli che rimangono a casa. Bisogna vivere di fiducia. Ma la lontananza non è facile da gestire».

Ha avuto una relazione a distanza: quali ricordi?

«Nel '67 ero a Los Angeles, per Casino Royale . Ero fidanzata con uno scrittore, che abitava a Parigi. Mi scriveva belle lettere e mi veniva a trovare, portandomi profumo e foulard costosissimi. Un giorno esco con due mie amiche, una cinese e una africana, e scopro che indossano lo stesso foulard e lo stesso profumo miei. Ingannate tutt'e tre!».

Per punire il fedifrago, che cosa avete fatto?

«Gli abbiamo dato appuntamento in un club di New York e ci siamo fatte trovare con gli stessi foulard al collo, profumate con la stessa essenza. Se l'è data a gambe».

Nel film «La moglie in vacanza…l'amante in città», pochade dove lei era moglie traditrice, gli amanti nell'armadio si sprecano. Oggi, l'amante è sparita dalle commedie: non ci importa più nulla delle corna?

«Non ci

importa più nulla d'avere un amore vero. E fisso. Magari, una moglie apre l'armadio e, invece d'una ragazza più giovane, ci trova un altro uomo… Con la globalizzazione, il rapporto è: lontani dagli occhi, lontani dal cuore».

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