Brennero, guerriglia black bloc E l'Austria ci ricatta di nuovo

Antagonisti e centri sociali attaccano le forze dell'ordine al valico: feriti 18 agenti, 14 fermati. Vienna: «Niente muro se l'Italia farà il suo dovere»

Matteo Basile

Si sono dati appuntamento al Brennero. Italiani soprattutto ma anche austriaci, tedeschi e qualche spagnolo con un copione già scritto e visto più volte. Circa 500, con addosso tute nere, cappucci, maschere e una violenza scaricata a casaccio contro tutto e tutti, al di là di ogni possibile ideale. È la strategia dei black bloc in cui la protesta per la possibile costruzione di un muro al valico del Brennero decisa dall'Austria è soltanto l'ennesimo pretesto. Perché alla fine nel mirino degli incappucciati sono finiti poliziotti, carabinieri e giornalisti costringendo a farsi da parte i tanti manifestanti pacifici che volevano far democraticamente sentire la propria voce contro il governo austriaco. Quindici poliziotti e tre carabinieri sono rimasti feriti, fortunatamente in maniera non grave. Quattordici manifestanti sono stati fermati dalle forze dell'ordine di cui cinque, tutti italiani, arrestati, al termine di un pomeriggio di ordinaria follia.

Scene da guerriglia urbana con il blocco nero a lanciare grosse pietre, bombe carta e petardi utilizzando i cassonetti come una barriera e cercando addirittura di entrare in contatto con le forze dell'ordine che hanno risposto con lancio di lacrimogeni. Scontri che sono durati a lungo con i manifestanti che hanno bloccato prima la linea ferroviaria e poi anche l'autostrada. Prima di disperdersi hanno provato addirittura a trattare: «Liberate chi avete fermato e ce ne andiamo», hanno provato a dire venendo naturalmente ignorati per poi lasciare il valico.

Ma se dal punto di vista dell'ordine pubblico la situazione è tornata lentamente alla normalità, la tensione politica resta altissima. L'Austria continua a giocare sull'ipotesi muro e lancia messaggi al limite del ricatto all'Italia. «Al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso», ha detto il ministro dell'Interni austriaco Wolfgang Sobotka aggiungendo che «se l'Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli». Come dire: se i migranti ve li tenete voi noi non abbiamo motivo di fare barriere. Monsiuer de Lapalisse al confronto era un dilettante. Un po' marcia indietro, un po' attendismo perché l'Austria rischia seriamente di rimanere isolata. Al di là del supporto della Germania, l'Europa, a partire dal nostro Paese, si è schierata compatta contro l'ipotesi di una barriera anti-immigrati. «La posizione dell'Austria sul Brennero è irrazionale. Quelli che pensano di risolvere il problema con un muro sbagliano», ha detto il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz. Nettissimo anche il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker: «Il blocco austriaco della frontiera con l'Italia al passo del Brennero sarebbe una catastrofe politica per l'Europa».

Dall'Italia parole dure sull'accaduto da tutto il mondo politico.

«Solidarietà agli agenti feriti, condanna dei teppisti», ha detto via Facebook Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi. Duro anche Matteo Salvini: «Massima solidarietà alle forze dell'ordine, zecche rosse in galera!».

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