Camorra, la fatwa di Saviano «I 5 Stelle caccino il sindaco»

Sul caso Quarto, lo scrittore attacca i grillini che lo considerano un modello La replica: massimo rispetto, le dimissioni del primo cittadino non sono escluse

Camorra, la fatwa di Saviano «I 5 Stelle caccino il sindaco»

Hanno fatto della legalità il loro cavallo di battaglia, ergendosi a paladini della trasparenza. Ma dopo l'autogol di Quarto i grillini combattono ad armi spuntate. Che non sia un buon momento, per il M5S, è evidente e a dissipare le ombre nere calate sul partito di Grillo non sarà certo il flash-mob che oggi pomeriggio sarà girato nel piazzale antistante il consiglio comunale del paese partenopeo in risposta ai diessini che chiedevano le dimissioni del sindaco Rosa Capuozzo.Ieri politici bipartisan hanno chiesto la sua testa, ma il colpo di cannone arriva con le parole di Roberto Saviano. «Il sindaco deve dimettersi - twitta lo scrittore, che è un punto di riferimento per il popolo grillino -. Se non lo fa il #M5S aggiungerà una blackstar al suo simbolo». «Contro la camorra non deve esistere colore politico - replica l'interessata, Rosa Capuozzo -. Ci dovete sostenere tutti perché se la questione è la lotta per la legalità allora non c'è colore politico e dobbiamo essere tutti uniti». Ma il silenzio di Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e parlamentare campano, fa rumore quanto ne ha fatto nei giorni scorsi l'espulsione della senatrice Serenella Fucksia, «rea» di non aver restituito le eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, ma finita nel mirino forse per aver difeso la Boschi.Solo a fine serata arriva la replica dei Cinque Stelle con le parole di Michele Dell'Orco, vice capogruppo alla Camera: «Rispettiamo l'opinione di Saviano, tanto che fin dall'inizio le dimissioni non sono state scartate come ipotesi nonostante siamo parte lesa e abbiamo cacciato via il consigliere indagato prima ancora che lo fosse». I grillini non prendono però lezioni dal Pd«e dai suoi oltre 60 fra indagati e condannati». Nel partito però si respira un certo imbarazzo dopo l'inchiesta della Dda sul Comune di Quarto. E colpisce la poca voglia di far luce sul caso. bero dai salotti televisivi, anche a Roberto Saviano».«È interesse di tutti capire che cosa è accaduto a Quarto e i cinque stelle sbagliano quando si ergono a paladini esclusivi della moralità pubblica - commenta il sindaco di Napoli Luigi de Magistris -. Colpisce che la prima esperienza di governo 5 Stelle in Campania sia caratterizzata dal tema delle infiltrazioni della camorra».Altro «errore» del Movimento, secondo de Magistris, è la «frettolosità con cui giudicano le situazioni altrui» e fa riferimento alla posizione presa dal Movimento nella vicenda dell'inchiesta Why not e alla conseguente applicazione della legge Severino. «Nel giudizio - conclude de Magistris - dobbiamo essere tutti più attenti. Io non mi unisco al coro di chi dice che i cinque stelle di Quarto sono camorristi, ma non è una situazione da sottovalutare».Il pm Henry John Woodcock, intanto, prosegue l'inchiesta che ruota attorno al voto di scambio politico-mafioso ed è partita dalle velate minacce che il consigliere Giovanni De Robbio, primo degli eletti, aveva rivolto al sindaco nonché collega di partito Rosa Capuozzo. Ma si procede a singhiozzo, perché lei, interrogata dal procuratore, ha più volte ritoccato le dichiarazioni.Per i grillini, però, i problemi non finiscono qui. Se è vero che la senatrice Serenella Fucksia è stata allontanata perché non in regola sull'aggiornamento delle note spesa, è altrettanto vero che su 127 parlamentari pochi sono puntuali, come dimostra il sito tirendiconto.it, che riporta nei dettagli i «costi» di mandato e la restituzione delle eccedenze.

E si scopre che 22 grillini sborsano più di 2mila euro al mese per un tetto nella Capitale, e tra loro c'è chi a tavola non ha mezze misure, come il deputato campano Salvatore Micillo, che a maggio ha speso 2.937 euro e il pugliese Francesco Cariello, con scontrini per 1.566 euro nello stesso mese.

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