Pier Francesco Borgia
Roma L'ultima tegola caduta sulla testa dell'Ama porta la firma di Raffaele Cantone. Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha aperto un'istruttoria sugli appalti della municipalizzata. Non basta il batti e ribatti a distanza tra il presidente (ormai ex) di Ama, Daniele Fortini, e l'assessora Paola Muraro in Commissione ecomafie alla Camera dei deputati. E nemmeno il sospetto, sollevato da molti esponenti dell'opposizione in Campidoglio, sul possibile conflitto d'interesse in capo alla stessa Muraro per i suoi trascorsi come consulente di Ama. Ora arriva anche a indagare l'Anac sul confuso groviglio della società che gestisce i rifiuti nella Capitale. «Abbiamo sempre detto che collaborare con Anac è una grande opportunità - commenta la sindaca Virginia Raggi - e prima che io venissi eletta andai a parlare con Cantone perché solamente combattendo in maniera ferma la corruzione si potranno eliminare le sacche di malgoverno».
Intanto l'assemblea degli azionisti Ama ha voltato pagina. Con l'uscita di scena di Fortini (presidente e amministratore unico) si aprono le porte ad Alessandro Solidoro. È lui, torinese, classe 1961, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Milano ed esperto di gestione delle crisi di impresa e di governance, il volto nuovo di Ama.
La scelta, come poi ha spiegato la sindaca, è caduta su Solidoro perché «all'interno dell'azienda» non si sono «trovate professionalità all'altezza del ruolo». A puntare su Solidoro sono stati soprattutto due membri della giunta capitolina: la già citata Muraro (responsabile dell'Assessorato alla sostenibilità ambientale) e l'assessore al bilancio e alle partecipate Marcello Minenna. A convincere tutti (l'assemblea Ama era stata preceduta dalla scelta effettuata dalla Commissione ambiente del Campidoglio dove il nome di Solidoro era passato con 7 voti favorevoli e 4 contrari) è oltre all'alta professionalità del candidato il suo essere lontano dai condizionamenti ambientali della Città Eterna.
La scelta, però, non è andata giù all'opposizione soprattutto per un aspetto del suo curriculum. Solidoro infatti è ferrato soprattutto in fallimenti aziendali. «Vuole dismettere l'Ama?» si chiede preoccupato Andrea De Priamo (Fratelli d'Italia). Ribatte a distanza il presidente della Commissione ambiente, Daniele Diaco. «A Solidoro verrà affiancato un direttore generale che dovrà avere una specifica cultura professionale sulla gestione rifiuti». Anche quest'ultimo arriverà da fuori. È la Muraro a confermarlo. E per lo stesso motivo: «Non ci sono i profili idonei tra i dirigenti interni dell'Ama».
Intanto il direttorio dei Cinque Stelle fa quadrato intorno alla Raggi e smentisce le ultime voci circa una riunione ristretta per concordare una eventuale presa di distanza proprio dall'assessora Muraro qualora venisse investita da avvisi di garanzia per le consulenze con Ama dal 2004 al 2013. E lo fa nel solito modo, ovvero scegliendo il web come cassa di risonanza. Nello specifico, lanciando su Twitter l'hashtag #SiamoTuttiConVirginia e pubblicando un post sul blog di Grillo dove si ribadisce che «Virginia Raggi e tutti gli assessori stanno lavorando a testa bassa per restituire ai romani una città pulita».
Intanto, sempre a proposito di rifiuti, si registra la convergenza tra la sindaca e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti (Pd).
«C'è sintonia sull'esigenza di rafforzare la raccolta differenziata - dice Zingaretti al termine di un incontro con la Raggi - Non serve a nostro giudizio riproporre l'idea di un termovalorizzatore». Con buona pace del ministro Gian Luca Galletti che mercoledì aveva consigliato proprio il termovalorizzatore come unica soluzione per i problemi romani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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