Ormai lo si sa. Il turismo sarà uno dei settori che più di altri uscirà con le ossa rotte dallo tsunami del coronavirus. Molto probabilmente ci sarà una perdita secca di nove mesi su dodici. E la prossima stagione balneare sarà la cartina tornasole di come andranno le cose di qui a fine anno. Non c'è nulla di buono su cui sperare, anche a vedere le assurde proposte che stanno fioccando in questi giorni su come allestire le spiagge.
Ma almeno qualcuno ci prova. La Lega chiede l'istituzione di «un fondo straordinario speciale a fondo perduto». Il promotore è il senatore leghista Gian Marco Centinaio che va anche oltre: «Un bonus famiglia di mille euro per andare in vacanza, l'uso dei voucher per i lavoratori del turismo e la deroga alla Bolkestein per i balneari». Tanta carne al fuoco insomma. «È fondamentale lo stop alla direttiva Bolkestein, l'ultima cosa che ci serve è svendere sottocosto, stabilimenti balneari, spiagge o mercati al primo offerente, alla prima multinazionale magari cinese», aggiunge Matteo Salvini che propone anche «la reintroduzione dei voucher per bar, ristoranti alberghi, spiagge e agricoltura, l'abbassamento dell'Iva sulle imprese del turismo». La proposta l'hanno già presentata al ministro Dario Franceschini che ha detto che era un'ottima idea, ma poi è sparito.
Sul tema della stagione balneare alla deriva interviene anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Dopo aver sollecitato più volte al governo l'emanazione di una direttiva per consentire agli imprenditori la manutenzione delle strutture, alla quale hanno nel frattempo sopperito alcuni presidenti di Regione, ora raccogliamo l'appello lanciato dalle ditte che si occupano della produzione e manutenzione di tutto il materiale necessario agli stabilimenti, che sono bloccati nella produzione e nella consegna da ormai un mese». Una paralisi che rischia di rendere vana qualsiasi altra attività preparatoria.
Sulla riapertura delle spiagge c'è ancora molta confusione. Mentre l'Emilia-Romagna e la Liguria sono già partite, la Toscana e il Lazio lo fanno solo adesso. Il sindaco di Pisa Michele Conti, in accordo col prefetto, ha preso l'iniziativa e ha autorizzato i titolari di stabilimenti balneari ad iniziare a mettere in ordine le loro strutture. «Questo non significa però che si possano montare gli ombrelloni in spiaggia», precisa. Mentre per la Versilia il governatore della Toscana Enrico Rossi non ha ancora aperto bocca.
Si è dato una mossa, invece, anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sollecitato dagli imprenditori inferociti e dal capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida: «Zingaretti si è svegliato e ha autorizzato i lavori di manutenzione degli stabilimenti. Questa situazione ha fatto emergere l'incapacità di quelli del Pd di comunicare tra loro e rendere omogenee le misure restrittive del governo con quelle regionali e comunali».
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