Cari musulmani denunciate senza distinguo i terroristi

Cari amici musulmani «moderati», vi esorto a condannare senza se e senza ma il terrorismo islamico, uscendo dall'ambiguità e ponendo fine alla dissimulazione.

Cari musulmani denunciate senza distinguo i terroristi

Cari amici musulmani «moderati», vi esorto a condannare senza se e senza ma il terrorismo islamico, uscendo dall'ambiguità e ponendo fine alla dissimulazione. Come immaginate di potere risultare credibili se, a otto giorni dalle stragi che hanno insanguinato Parigi, inscenate delle manifestazioni a Roma e a Milano con le parole d'ordine «contro il terrorismo», «contro le guerre», «contro l'islamofobia»? Possibile che non siate neppure in grado di rappresentare correttamente la realtà (...)(...) specificando che si tratta di terrorismo islamico? Pensate che siamo tutti così ingenui da non capire che, se restate nel vago limitandovi a denunciare il «terrorismo», da un lato rifiutate di attribuire la connotazione di islamico al terrorismo anche se perpetrato nel nome di Allah e di Maometto, dall'altro sottintendete che si debba condannare contemporaneamente anche il supposto terrorismo di Israele, degli Stati Uniti e di tutti i nemici dichiarati dell'islam? Non capite che non si possono mettere sullo stesso piano la violenza di chi sgozza, decapita, massacra e si fa esplodere per sottomettere l'intera umanità all'islam, con la forza legittima degli Stati per combattere il terrorismo, anche quando gli Stati sbagliano? E che non possiamo essere equiparati ai criminali islamici che disconoscono pregiudizialmente la sacralità della vita? Così come dovreste smetterla di volere accreditare come reato penale la cosiddetta «islamofobia» avanzando la pretesa, in una civiltà dove si legittima la critica alle idee, alle ideologie e alle religioni, dove chiunque è libero di dire di tutto e di più contro il cristianesimo, la Chiesa, il Papa, Gesù e la Madonna, che l'islam debba fare eccezione.Sono stato musulmano moderato per 56 anni, credendo e perseguendo l'obiettivo di affermare un «islam moderato» in Italia. Rivendico il merito di avere promosso una visione moderata dell'islam e di avere dato visibilità pubblica a musulmani moderati.

Il 10 settembre 2006 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi mi ricevette al Quirinale, con una delegazione di musulmani moderati che avevano sottoscritto il Manifesto contro il terrorismo e per la vita da me pubblicato sul Corriere della Sera il 2 settembre. In esso si leggeva: «Siamo schierati dalla parte dello Stato italiano contro i terroristi e gli estremisti di matrice islamica (...) sia perpetrando trame eversive sia utilizzando taluni luoghi di culto per attività di indottrinamento e arruolamento». Si affermava senza mezzi termini: «Le moschee d'Italia non devono in alcun modo trasformarsi in un cavallo di Troia di ideologie integraliste volte a imporre un potere islamico teocratico e autoritario». Questa presa di posizione fu assunta da musulmani moderati in un contesto in cui non subivamo con la stessa intensità la guerra del terrorismo islamico globalizzato. Oggi che il terrorismo islamico si è radicato come realtà autoctona ed endogena, a maggior ragione dobbiamo avere presente che la condanna del terrorismo islamico dev'essere un fatto scontato. Chi non dovesse condannare chiaramente e incondizionatamente va subito espulso.Da cittadino italiano, a prescindere dalla mia fede cristiana, vi dico che oggi non è più accettabile che tra noi convivano persone che non rispettino le leggi dello Stato, che non ottemperino alle regole della civile convivenza, che non condividano i valori fondanti della nostra civiltà, la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta compresa quella di un musulmano di abiurare l'islam senza essere condannato a morte per apostasia.

Non illudetevi che gli italiani vi consentiranno in eterno di trattare l'Italia come una terra di nessuno da trasformare in una terra di conquista. Prima o dopo insorgeranno per riscattare il nostro legittimo e inalienabile diritto a essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.Magdi Cristiano Allammagdicristianoallam.it

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