Carlo Calenda torna a tuonare contro Matteo Renzi. Il leader di 'Siamo Europei' ha contestato duramente i contenuti dell'intervista rilasciata dall'ex premier al Messaggero, rilaciati in buona parte sul suo profilo Twitter.
Matteo Renzi rivendica"l'operazione di igiene istituzionale" attuata dando vita al 'governo giallorosso', presieduto da quel Giuseppe Conte che, sempre in quella stessa intervista, lascia intendere di voler estromettere da Palazzo Chigi. "Con elezioni anticipate avremmo avuto aumento Iva, pieni poteri a Salvini, un capo dello Stato No Euro e tensioni sui mercati", dice il leader di Italia Viva. Una posizione fortemente contestata da Calenda secondo cui oggi la destra è più forte di due mesi fa, mentre l'Iva"(come sempre accaduto)" sarebbe stata sterilizzata da qualsiasi altro governo fosse subentrato a quello gialloverde. E, infine, arriva il vero e proprio atto d'accusa nei confronti di Renzi, reo di trascorrere le giornate a "sparare" sul governo che ha promosso. "Se lo avessi fatto per la salvezza del paese non avresti fatto la scissione dopo giuramento ministri", conclude Calenda che aveva lasciato il Pd già prima che lo facesse Renzi.
L'ex ministro è sempre stato contrario ad ogni tipo di alleanza o collaborazione col M5S. Concetto ribadito anche all'indomani della sconfitta in Umbria dopo la quale, in un tweet, definisce Renzi "senza vergogna" proprio per essere stato il "promotore" dell'accordo. In quell'occasione era toccato al deputato di Italia Viva, Luciano Nobili, difendere il suo leader.
"Ma quanto sei in malafede Carlo? Renzi come sai bene ha proposto un governo per evitare che l’Italia, come l’Umbria, finisse nella mani di Salvini. Certo non alleanza con M5S", scrisse Nobili in un tweet in cui ribadiva che, in caso di elezioni anticipate, ora ci a Palazzo Chigi ci sarebbe proprio il leader della Lega.
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