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Caro-benzina, governo in campo contro le possibili speculazioni. Dossier sul tavolo

Governo e Procura si muovono per fermare la speculazione sui rincari dei prezzi del carburante e dei beni di prima necessità

Caro-benzina, governo in campo contro le possibili speculazioni. Dossier sul tavolo

Governo e Procura si muovono per fermare la speculazione sui rincari dei prezzi del carburante e dei beni di prima necessità.

Ma nella maggioranza Forza Italia si sfila dalla caccia al presunto speculatore: «Governo e maggioranza, avendo poche risorse disponibili, hanno legittimamente scelto di non rinnovare gli sconti sulle accise sulla benzina, dando priorità al contrasto del caro bollette. Una decisione condivisibile che non può però, generare una caccia al colpevole per i prezzi alla pompa, il cui aumento dal 1 gennaio è dovuto all'incremento della componente fiscale. In Italia abbiamo le accise più alte del mondo sul gasolio e tra le più alte sulla benzina. Di contro, il prezzo industriale dei carburanti è nettamente inferiore alla media europea. Non c'è, dunque, alcuna speculazione da parte degli impianti di distribuzione. Sarebbe, pertanto, opportuno che il governo evitasse di alimentare il pur comprensibile malcontento degli automobilisti per gli aumenti e spiegasse che c'è l'impegno a creare le condizioni che consentano una diminuzione delle tasse sui carburanti»- chiarisce il parlamentare azzurro Luca Squeri, responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia Luca Squeri.

Parole che segnano un netto distinguo rispetto alla mossa del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha invece dato mandato alla Guardia di Finanza, nel mese di dicembre, di monitorare in via preventiva la situazione allo scopo di evitare eventuali fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade italiane dopo la fine degli sconti sulle accise, avvenuta lo scorso 31 dicembre.

Dagli ambienti Palazzo Chigi si ribadisce che «la strada non porta, per ora, ad alcuna retromarcia sullo sconto delle accise».

Fonti di governo fanno notare che anche «il governo spagnolo guidato dal socialista Pedro Sanchez ha assunto analoga decisione». La misura non sarà rivista. Il dossier è però ufficialmente aperto sul tavolo dell'esecutivo.

Il vicepremier Matteo Salvini annuncia: «Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c'è della speculazione in corso ed è bene che la Finanza faccia dei controlli. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 euro e altri a 2,40. Evidentemente c'è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di Governo». Si è già mosso il ministro del made in Italy Adolfo Urso: «Sui prezzi dei carburanti ho già chiesto nelle scorse settimane a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni. La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei».

Il capogruppo dei senatori Fdi Lucio Malan risponde a muso duro alle opposizioni: «Sul caro carburanti le opposizioni, specie la sinistra, hanno una bella faccia tosta. In dieci anni di governo non hanno tagliato di un euro le accise e adesso, mistificando la realtà, cercano di nascondere il loro fallimento addossando responsabilità al governo Meloni. Sul rialzo dei costi dell'energia non siamo rimasti a guardare, stanziando subito importanti risorse, circa 30 miliardi di euro di cui 21 in questa manovra. La causa dei prezzi di questi giorni, comunque inferiori a quelli di marzo e giugno scorsi, sono in parte dovuti a speculazione». Novità arrivano dal fronte giudiziario: la Procura di Roma indaga sui rincari, compresi i prezzi del carburante, nell'ambito di un fascicolo aperto per individuare eventuali speculazioni. L'inchiesta è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.

Inoltre finirà presto all'attenzione dei pm di Roma l'esposto presentato dal Codacons in ben 104 procure in cui si chiede «di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini».

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