Ci sono stati gli scontri, i fumogeni, le okkupazioni, gli atti vandalici e le cariche contro le forze dell'ordine. Anche questo sciopero, indetto da Cgil e Uil non ha deluso le aspettative delle centinaia di esponenti dei centri sociali e movimenti per la casa, che si intrufolano nei cortei per dar prova di forza.
A Torino la manifestazione era iniziata in maniera goliardica, con il pupazzo di Matteo Renzi «terminator del lavoro», con grembiulino azzurro e scritta Jobs Act, portato in giro per le vie della città. Quindi era stata la volta dei vigili del fuoco, che si erano sdraiati a terra nella centralissima via Roma. Dopo mezzogiorno la situazione è degenerata. In corso Regina Margherita, all'altezza del Rondò della Forca, autonomi hanno scagliato pomodori, uova e pietre verso le forze dell'ordine. Poi si sono staccati dal corteo di Cgil e Uil, cercando di proseguire lungo il corso e forzando il cordone dei poliziotti in assetto antisommossa. Due agenti sono finiti in ospedale, per essere stati presi a bastonate dai teppisti. Pioggia di uova e pietre anche in Corso Matteotti contro i poliziotti e le macchine in transito. Un sampietrino ha sfondato il vetro di un'auto su cui viaggiava una giovane coppia, colpendo il seggiolino posto sul sedile posteriore. «Non ci siamo fatti nulla - hanno raccontato impauriti i malcapitati - per fortuna non c'era con noi nostro figlio». Alla fine sono stati nove i fermati: sette di loro sono antagonisti con precedenti specifici.
A Milano, invece, sono stati gli studenti a creare problemi quando, arrivati in piazza Duca d'Aosta davanti alla sede del Consiglio regionale, hanno esploso petardi e lacrimogeni. Una ventina di loro, vestiti da Babbo Natale, hanno scavalcato la recinzione del Pirellone e tirando pacchi di Natale, forbici di cartone e bottiglie. Le forze dell'ordine hanno reagito, sparando cinque lacrimogeni e caricando i ragazzi. Ma la peggio l'hanno avuta ancora una volta le forze dell'ordine con sei poliziotti e cinque carabinieri contusi. Danni anche al grattacielo: un cancello è stato rotto, le transenne divelte, la guardiola esterna rovinata da un petardo e i neon di illuminazione finiti in frantumi su un lato di piazza Duca d'Aosta.
A Roma, invece, a dettar legge sono stati i Movimenti per la casa, uniti al grido «blocchiamo la città». Quando il corteo autorizzato si è sciolto, gli attivisti hanno occupato uno stabile, vicino al Policlinico Umberto I, scagliando in strada bombe carta contro agenti e militari. Qualche minuto dopo il palazzo è stato liberato e i militanti si sono radunati in piazza Galeno, mentre alcuni, barricati all'ultimo piano, hanno tentato una disperata resistenza. Quattro sono finiti in questura e oggi due saranno processati per direttissima.
Uova e vernice anche contro la sede palermitana del Pd, in via Bentivegna, mentre ad Ancona 200 antagonisti e esponenti dei centri sociali hanno bloccato la circolazione all'uscita dal porto peschereccio. Banche, agenzie di lavoro interinale, uffici giudiziari e sedi di partito imbrattati anche a Bologna, dove sono stati gettati secchi di letame contro l'Unep e la sede del Nuovo centrodestra, in via Santo Stefano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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