Il centrodestra aggancia i democratici e i 5 Stelle

Sondaggio di La7: Pd al 30,7% quasi a pari merito con Fi-Lega-Fdi. E oggi l'alleanza si rinsalda: capigruppo uniti per smantellare la Stabilità

Il centrodestra aggancia i democratici e i 5 Stelle

La parola d'ordine di Berlusconi è ricompattare il centrodestra. E i sondaggi gli danno ragione posto che, in un ipotetico ballottaggio, la partita la giocherebbe il centrodestra contro il Pd. Alla pari, per di più. A dirlo è l'ultimo sondaggio Emg per Mentana che fotografa tutti quasi sullo stesso piano: Pd al 30,7%, Forza Italia con Lega e FdI alla pari con 30,6% e, dietro, il Movimento 5 Stelle al 29,6%. Il disaggregato: Fi, seppur con un leader lontano dai riflettori, sarebbe all'11,9%, la Lega al 16, il Pd al 30,2% mentre Grillo scivola al 27,7% lasciando sul campo, in una settimana, lo 0,5%. Insomma, tutto unito il centrodestra agguanta il Pd di Renzi. Ecco perché, nel giro di poche ore, due elementi nuovi portano Forza Italia a serrare le fila della coalizione. Il primo è quello che accadrà questa mattina a Montecitorio: i capigruppo azzurri di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, saranno assieme a quelli della Lega Nord, Massimo Fedriga e Gian Marco Centinaio e al capogruppo di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli per stroncare la legge di stabilità renziana. Sarà l'immagine plastica che le opposizioni fanno quadrato, unite, per presentare gli emendamenti alla legge di bilancio. Una foto che ricalca quella di Bologna quando, davanti agli elettori moderati, sfilarono i leader Berlusconi, Salvini e Meloni; e oggi il tridente apparirà compatto per infilzare la maggioranza. La Lega premerà sul tasto pensioni e studi di settore mentre Forza Italia attaccherà più che altro sul debito e sulla sicurezza. Il capogruppo azzurro Brunetta va già a testa bassa: «Denunciamo il comportamento indecente del governo e della maggioranza, che traccheggiano, fanno quelle che si chiamano marchette, vale a dire favori a destra e a manca, prolungano i tempi previsti di approvazione in Commissione della legge di stabilità in maniera assolutamente inaccettabile». Ecco perché «chiediamo che il provvedimento vada direttamente in Aula come previsto, cioè domani mattina (oggi per chi legge, ndr), in maniera tale che alla luce del sole l'opinione pubblica possa vedere di cosa è capace questo governo e questa maggioranza che finanziano in deficit favori, che finanziano in deficit distrazioni di massa, che finanziano in deficit l'acquisto del consenso da parte di Renzi». Insomma, nessuno sconto al tandem Renzi-Padoan.L'unità del centrodestra come priorità assoluta ha anche l'effetto di portare gli azzurri su posizioni radicali anche nei confronti del ministro Maria Elena Boschi. Forza Italia, infatti, aderisce alla mozione di sfiducia nei confronti della titolare delle Riforme, sebbene tradizionalmente non sia mai stata favorevole alla pratica della sfiducia individuale. A sottolinearlo è il senatore Altero Matteoli che esprime tutti i suoi dubbi perché «di solito le mozioni di sfiducia individuali contro i ministri hanno finito per rafforzarli. Anche nel caso della Boschi sarà così. Mi sembra abbastanza scontato e quindi auspico da parte di Forza Italia un attimo di riflessione prima di condividere questa mozione». Ma la linea è segnata: «Dobbiamo stare uniti», ripete il Cavaliere, propenso a rimanere ad Arcore: è indeciso se far slittare o meno la sua presenza alla presentazione del libro di Vespa, prevista inizialmente per domani.Berlusconi sembra non avere particolarmente fretta di sciogliere tutti i nodi con gli alleati in merito alle candidature alle prossime amministrative.

Si era vociferato di un possibile summit tra Berlusconi, Salvini e Meloni già per oggi ma il vertice potrebbe slittare ai prossimi giorni. In fondo non c'è fretta ed è meglio puntare su un cavallo sicuro e vincente prima di bruciare troppe candidature.

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