Gian Micalessin
Chi sono i sovranisti europei? Cosa vogliono? Sono in grado di cambiare l'Europa? E sono veramente tutti pronti a seguire gli ordini di Matteo Salvini? Sono le principali domande a cui tento di rispondere nel libro I Sovranisti d'Europa in edicola domani giovedì 16 maggio con Il Giornale. Per farlo cerco innanzitutto di capire, e farvi capire, quali sono le origini di un «sovranismo» inteso non come rifiuto tout court dell'Europa, ma come reazione a un'Unione Europea accusata di appropriarsi delle prerogative degli stati nazionali e di negare l'identità dei loro cittadini.
Quell'esigenza non nasce né con la Lega, né con Marine Le Pen, ma bensì nella Francia della Quarta Repubblica governata dal generale Charles De Gaulle. È lui il primo, 60 anni fa, a contestare l'idea di un'Europa affidata ai burocrati e condannata a diventare la «figlia minore» di un'America pronta a dominarla attraverso la Nato. Ed è sempre lui il primo a proporre un Piano per un'Unione non federale, ma confederata «fondata sul rispetto delle personalità dei popoli e degli Stati membri, l'uguaglianza dei diritti e degli obblighi». Ma il concetto di sovranismo, dimenticato persino in Francia, si risveglia e si allarga a tutta l'Europa solo quando le scelte sbagliate della Germania di Angela Merkel ci impongono l'austerità, i rigori di bilancio e l'accoglienza dei migranti.
Sono quegli errori a resuscitare il dimenticato «sovranismo» gaullista trasformandolo nella nuova linfa vitale e nel collante di partiti apparentemente lontanissimi come la Lega, portatrice un tempo di istanze regionali e Vox il partito ultranazionalista spagnolo, i conservatori polacchi di Diritto e Libertà e la nuova destra tedesca di Alternativa per la Germania. Ma delle forze che predicano innanzitutto l'identità nazionale, quali possono convivere? La risposta è tutt'altro che scontata. Già oggi vediamo prefigurarsi due schieramenti ben distinti all'interno del Parlamento Europeo. Da una parte i sovranisti che guardano a Matteo Salvini e a Marine Le Pen, dall'altra quelli come Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni più propensi ad allinearsi con i conservatori polacchi di Jaroslaw Kaczinci. Per non parlare dell'incognita Viktor Orban assai poco disposto, nonostante le profferte di Salvini, ad abbandonare la grande famiglia dei Popolari e quei fondi europei che gli sono stati fondamentali per attirare consensi e stravincere tutte le elezioni nazionali dal 2010 ad oggi.
Infine c'è il grande rebus dei numeri. Un rebus cruciale per capire come la partita dei sovranisti sia assolutamente complessa mentre la conquista dell'Europarlamento e la trasformazione dell'Unione Europea non siano per nulla scontate.
Come tutti i titoli della collana Fuori dal Coro anche I Sovranisti d'Europa è insomma uno strumento agile, ma essenziale per avvicinarsi in maniera più consapevole e informata all'appuntamento con il voto europeo del 26 maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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