Il coccodrillo d'inverno è sportivo e un po' retrò

Per la prossima stagione ispirazioni anni Sessanta per Lacoste con tute e capi oversize

diNew York «Retrofuturismo» risponde Felipe Oliveira Battista alla domanda su cosa gli ha ispirato la collezione Lacoste del prossimo inverno in passerella ieri a New York. Il quarantacinquenne designer di Lanzarote direttore creativo del brand dal 2010 parla probabilmente dei motivi ricamati (abeti, sciatori, colline innevate e coccodrilli scalatori) sui disegni pixelati di un videogame degli anni '80. Di sicuro pensa anche ad alcune forme riprese dalla tuta creata negli anni '60 per la nazionale di sci francese, quando Guy Pèrillat apriva la strada ai trionfi di Jean Claude Killy. Quest'ultimo nel '68 avrebbe fatto da stunt man per George Lazemby in 007 al Servizio Segreto di Sua Maestà, il più sottovalutato tra i film su James Bond. Forse per questo non viene citato tra le fonti d'ispirazione della moda Lacoste per il prossimo inverno ma il mood è quello: un'eleganza sportiva e raffinata con un certo non so che di sexy come se il fine ultimo dei capi decisamente oversize fosse finirci dentro in due. Alcuni pezzi sono davvero nuovi come il pullover da uomo oppure il maxi abito in maglia da donna con guanto - manopola incorporato alla manica con una zip. Anche piumini e montoni si trasformano grazie a un ingegnoso sistema di cerniere messe ad angolo retto sul fondo, ma quel che colpisce di più è la modernità dei capi volutamente retrò a cominciare dai colori: senape, mattone o bric che dir si voglia, ottanio, tabacco, tanto blu e qualche tocco di rosso. Eccellente anche il lavoro di Rihanna come direttore creativo della collezione Puma presentata l'altra sera a Wall Street in un'enorme sala rivestita di specchi fino al soffitto. La popstar ha fatto un interessante mescolone tra lo stile gotico e la street culture giapponese: l'estetica dei manga in bianco e nero. Alcuni capi erano davvero belli tipo l'immenso cappotto imbottito fatto come una vestaglia da boxeur oppure l'enorme anorak di velluto nero (l'unico grigio lo indossa lei nell'uscita finale) portato con sneaker - stiletto dall'altezza assassina. Tutte le modelle avevano rossetto nero sulle labbra e una colata di venice bianca sulla testa. Stesso effetto brinato sui capelli dei ragazzi. E in entrambi i casi l'immagine rimandava a come si veste la fantastica cantante del singolo Work che proprio in questi giorni ha conquistato il primo posto nella classifica di iTunes di 90 Paesi, Italia Compresa. Tutta diversa ma divina, la collezione Polo di Ralph Lauren viene presentata con una serie di tableaux vivants nel quartier generale del marchio al 650 di Madison Avenue. Le donne sembrano bionde anche quando sono corvine, stanno benissimo in pantaloni e ancor meglio con quei semplici vestiti a sottoveste tagliati in sbieco che nelle mani di Mr Lauren diventano la quintessenza dello stile da upper class americana. Gli uomini di conseguenza sono dei giovani gentleman che conoscono le occasioni dell'abito e non confondono campagna con città. Niente di nuovo, insomma, ma fatto benissimo e con una certa qualità. Divertente il lavoro sulle frange che non han più niente di western perché servono a movimentare in modo femminile il classico completo maschile a misura di lei. Da Giulietta, marchio disegnato con indubbia classe da Sofia Sizzi, sono di scena i cuori spezzati intesi come motivo grafico ricamato oppure stampato con parole e frasi tipo amore, ossessione, «my babe shot me», «questo è il mio cuore per piacere non romperlo».

Insomma c'è tutto il tormento di una grande passione che deve ritrovare un suo perché ma anche un grande equilibrio tra le amate forme degli anni Sessanta e l'eleganza perfetta dei due decenni precedenti. Forza Sofia, che la moda sia con te.

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