Condotta positiva: Cav verso lo sconto di pena

Colloquio decisivo del Cav all'ufficio che valuta il suo percorso. Favorevole anche la procura

Condotta positiva: Cav verso lo sconto di pena

Milano «È un incontro come tanti, li faccio ogni quindici giorni... E poi voi sapete che di queste cose non posso parlare...». È un Silvio Berlusconi sorridente e disteso quello che alle 17.30 di ieri - dopo un'ora esatta di colloquio - sbuca in via Numa Pompilio dall'ufficio dell'Uepe, la struttura del ministero della Giustizia che lo sta seguendo nel percorso di affidamento ai servizi sociali con cui sta scontando la condanna per la vicenda dei diritti tv.

In realtà quello che si è svolto ieri tra il Cavaliere e Severina Panarello, capo dell'Uepe di Milano, è tutt'altro che un colloquio di routine: è l'incontro finale e decisivo dell'esperienza di Berlusconi come condannato. Alla Panarello, incontrare un'ultima volta l'ex premier serviva per stendere la relazione conclusiva che il tribunale di Sorveglianza attende per decidere sullo sconto chiesto da Berlusconi per buona condotta, e che anticiperebbe al prossimo 10 marzo la fine della pena. Se tutto andrà come chiesto dai suoi avvocati, dal giorno dopo Berlusconi tornerà libero a tutti gli effetti: condanna espiata, libertà di tornare a casa a qualunque ora, passaporto restituito, e fine anche dell'interdizione dai pubblici uffici.

E i segnali degli ultimi giorni sembrano idonei a indurre lo staff del Cavaliere all'ottimismo. A decidere sulla richiesta di «sconto» sarà Beatrice Crosti, il magistrato di sorveglianza competente per la lettera B, sulla base della relazione che l'Uepe le invierà nei prossimi giorni e del parere della Procura della Repubblica. Che la relazione dell'Uepe sia positiva appare abbastanza scontato, visto che già nei mesi scorsi la Panarello aveva valutato positivamente l'attività di Berlusconi tra gli anziani della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e il suo «percorso di reinserimento». L'ostacolo maggiore poteva essere costituito da un eventuale pollice verso da parte della Procura, che con Berlusconi non è mai stata tenera, e che continua a indagare su di lui nella cosiddetta inchiesta «Ruby ter». Ma stando a indiscrezioni attendibili, la Procura si prepara dare il via libera alla liberazione anticipata del leader di Forza Italia. Le motivazioni dell'okay sono più o meno le stesse che si trovano nelle relazioni dell'Uepe, cioè il comportamento corretto di Berlusconi durante gli oltre otto mesi trascorsi in affidamento.

La verità è che la concessione della liberazione anticipata è da parte dei tribunali di Sorveglianza una prassi praticamente generalizzata nei confronti di tutti i condannati, a meno che non si siano resi responsabili durante la pena di palesi violazioni dei regolamenti carcerari o degli obblighi: insulti alle guardie, allontanamenti dai domicili obbligati, eccetera. E poiché Berlusconi si è ben guardato dall'infrangere le prescrizioni che gli erano state date, il procuratore Edmondo Bruti Liberati ritiene che opporsi alla concessione del beneficio sarebbe visto come una forma plateale di accanimento, foriera di nuove polemiche di cui in Procura nessuno sente la mancanza.

La richiesta di liberazione anticipata era stata depositata il 7 gennaio dai legali di

Berlusconi e motivata con la «evoluzione positiva» della personalità del Cavaliere nel corso del progetto di volontariato alla Sacra Famiglia, da cui avrebbe tratto «uno spunto di riflessione sulla condizione degli anziani».

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