Frasi assurde ma obbligarlo ad andarsene è illiberale

Moni Ovadia non ci sta per niente simpatico. Ma in questa faccenda c'è un ma

Frasi assurde ma obbligarlo ad andarsene è illiberale
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Mettiamo subito le mani avanti e ci concediamo alcune precisazioni che sono assolutamente necessarie: Moni Ovadia non ci sta per niente simpatico, non abbiamo mai apprezzato la sua tromboneria, l'incontinenza verbale che spesso tracima nell'insulto e quella spocchia che è un irriducibile marchio di fabbrica di tutti gli intellettuali radical chic. Da queste colonne più volte abbiamo stigmatizzato le sue dichiarazioni roboanti e provocatorie e non smetteremo di farlo nemmeno oggi. Anzi, per non smentirci e non perdere l'abitudine, iniziamo proprio da qui: le sue dichiarazioni su Israele - cioè che la responsabilità della carneficina perpetrata da Hamas è responsabilità di Netanyahu e della sua politica - ci sono sembrate da subito indegne, farneticanti e assurde. Peggio ancora: il totale ribaltamento della realtà.

I morti israeliani non hanno giustificazione alcuna, sono solo il frutto dell'azione criminale dei terroristi. E su questo non retrocediamo neppure di una virgola. Ma in questa faccenda c'è un ma, ed è anche piuttosto grande: cioè la differenza tra noi e loro, tra la nostra civiltà e la loro barbarie, tra chi difende il diritto di parlare e, come in questo caso, pure di straparlare e chi mozza le lingue (non in senso figurato). E noi saremo sempre dalla parte della libertà.

Per questo non ci piacciono per niente le richieste di dimissioni dalla direzione del teatro di Ferrara che gli sono piovute addosso. Così come non ci piacciono neppure le sue pelose dimissioni anticipate, auto assist perfetto per poter straparlare (ancora una volta, ma ben venga, siamo nell'Occidente liberale su cui Ovadia si diverte a sputacchiare) di persecuzioni e nuovo fascismo.

Ci sono due cose delle quali il nostro Paese non ha bisogno in questo momento: l'inutile

creazione di martiri falsi che difendono cause realmente sbagliate e la limitazione della libertà di espressione, foss'anche quella più insopportabile. Perché è proprio questa la nostra superiorità e la nostra arma più potente.

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