Concussione, indagato sottosegretario Umberto del Basso de Caro

Umberto Del Basso De Caro è indagato per pressioni per il trasferimento di dipendenti e funzionari dell'ospedale non graditi alla moglie e per voto di scambio

Concussione, indagato sottosegretario Umberto del Basso de Caro

È indagato per concussione e voto di scambio il sottosegretario ai trasporti Umberto Del Basso De Caro.

Eletto alla Camera in quota Pd, nel 2013 - alla vigilia delle elezioni politiche - avrebbe infatti fatto pressioni sul direttore generale dell'azienda ospedaliera "Rummo" di Benevento perché rimuovesse o trasferisse alcuni dirigenti e funzionari dell'ospedale che non erano graditi a sua moglie. Inoltre una dirigente dell'Asl dh Benevento, Rita Cardone, poi trasferita all'ospedale, avrebbe ceduto al parlamentare un pacchetto di voti. Le indagini, svolte dalla squadra mobile della questura di Benevento, sono coordinate dal sostituto procuratore Francesca Saccone e dall'aggiunto Giovanni Conzo.

"Ho ricevuto un'informazione di garanzia relativa ad un unico episodio verificatosi cinque anni or sono", ha detto Del Caro, "La condotta contestatami è riferita esclusivamente ad un'intercettazione telefonica di conversazione intervenuta tra me e l'allora direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Benevento. Era il mattino del 27 febbraio del 2013 e, da poche ore, avevo appreso di essere stato eletto deputato al Parlamento. La trascrizione di quell'unica conversazione veniva ampiamente divulgata ed integralmente riportata sui quotidiani nazionali. In questo enorme arco temporale non sono mai stato sentito né sottoposto ad interrogatorio. Oggi, a fine legislatura, la questione si ripropone come un fiume carsico. Mantengo intatta la mia serenità nella certezza di poter dimostrare la mia assoluta estraneità a qualsiasi ipotesi di reato ipotizzata a mio carico, seppure nella forma del tentativo.

Rinnovo, senza alcun esercizio di ipocrisia, il mio profondo rispetto per l'operato della Magistratura inquirente alla quale chiederò, come è mio diritto, di essere finalmente posto nella condizione di chiarire la mia posizione".

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